MOLFETTA. INAUGURAZIONE DEL NUOVO SPAZIO TEATRALE DELL’ASSOCIAZIONE MALALINGUA “PRO LOCO BABILONIA”

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Molfetta. Splendida serata inaugurale per il nuovo spazio multifunzionale dell’ Associazione Malalingua che ha intrapreso una nuova avventura.  Giustamente orgogliosi gli artefici di questo non facile progetto in una città di provincia, ma loro ci credono  e ormai da anni hanno investito in cultura sul territorio.

A Marianna de Pinto e Marco Grossi abbiamo chiesto il perché della scelta del nome: “ Pro Loco Babilonia” e loro ci hanno spiegato che “Pro Loco” vuole essere un luogo a favore della città, delle eccellenze e degli artisti, uno spazio per riunirsi, confrontarsi e incontrarsi; “Babilonia” invece  come la città di Babilonia che era un crogiolo di lingue e arti, si prefigge di essere un contenitore multidisciplinare.

In questo momento infatti in un lato il teatro ospita delle splendide sculture che arredano lo spazio, posizionate su tavolini d’ epoca che danno una aria di vissuto alla  location.

Il teatro, oltre ad avere un ampio palcoscenico, è dotato nella parte sopraelevata di uffici, camerini moderni ed attrezzati, bagni moderni.

Insomma uno spazio  adatto per ospitare anche artisti che vengono da fuori, garantendo loro il massimo confort e l’ accoglienza che occorre  per concentrarsi e dare il meglio sul palco.

La location, un antico frantoio, ubicato in via san Gioacchino 1, una parallela di via Madonna dei Martiri, (al seguente link le coordinate: https://goo.gl/maps/rfPMxnFGaQL2) è divisa da una parete mobile, una scenografia che simula una libreria, con i volumi antichi, orologi e  tanti oggetti riciclati,  che conferiscono calore all’ ambiente, dando un tocco veramente originale che ha colpito e stupito i numerosissimi presenti accorsi.

 Un pubblico eterogeneo, composto da tutte le fasce di età,  ha voluto festeggiare con Marianna e Marco questo importante traguardo.

Molto originale anche il tavolo su cui è stato servito il variegato e gustoso aperitivo preparato per accogliere gli ospiti: una tipica persiana trasformata in struttura d’appoggio. Molto curato anche questo momento perché i titolari  volevano che  i partecipanti si sentissero a casa loro, sensazione perfettamente trasmessa.

Non è stato da meno il secondo momento della serata, il concerto jazz del “Cores Trio” formato da Alberto Iovene al  piano, Camillo Pace al contrabbasso e  Pasquale Angelini e batteria. I tre musicisti hanno incantato il pubblico con la loro bravura e proponendo anche alcune musiche note rivisitate in chiave originale e personale.

Come ogni festa che si rispetti non poteva mancare il brindisi di rito per suggellare la nascita di un nuovo spazio culturale e vitale, dove il teatro, la musica, la danza e l’arte saranno indiscussi protagonisti.

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