MOLFETTA. IL MUSEO DIOCESANO OSPITA L’ OPERA DI PARMIGGIANI

pARMIGGIANI
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Molfetta. Un contenitore culturale “ vivo”, moderno e aperto al territorio e alle sue istanze, si conferma essere il Museo Diocesano di Molfetta che ha ospitato l’ opera di Parmiggiani dedicata a don Pino Puglisi, vittima di mafia.

L’ inaugurazione è la prima di una serie di eventi ed iniziative che avranno luogo fino al 26 luglio, tutte completamente gratuite.

L’ opera denominata “ Senza titolo” ,commissionata da AMEI per la Casa del beato Giuseppe a Puglisi, dopo una serie di tappe per l’ Italia, è stata presentata presso il museo da autorevoli relatori.

A presentare la serata Paola De Pinto, della Cooperativa FeArt, ente gestore del polo museale che ha introdotto gli ospiti. L’esposizione itinerante “Rinascere dal dolore”, voluta dall’associazione nazionale che riunisce i musei ecclesiastici per il suo ventennale, ha raggiunto la città di Carnicella a pochi giorni dall’anniversario che puntuale riporta l’attenzione del territorio sui temi della lotta alla mafia e dell’impegno alla formazione delle coscienze.

Alla presentazione sono intervenuti : Gaetano Centrone critico d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Foggia, don Michele Bellino coordinatore Amei Puglia, don Michele Amorosini direttore Museo diocesano Molfetta, Franca Carlucci Presidio Libera Molfetta. Ha presenziato all’ evento S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta e il neo sindaco Tommaso Minervini.

Anche il Vescovo ha voluto ribadire l’ importanza di un museo che si apre al territorio, ospitando varie iniziative, quindi non un luogo inviolabile e chiuso, ma vivo e pulsante di umanità. Sottolineata l’ importanza dell’ arte contemporanea, una importante espressione di vita anche da parte del sindaco che la vede come viatico dal punto di vista turistico.

Il dottor Bellino in qualità di coordinatore AMEI per la Puglia ha illustrato le finalità dell’ ente, il perché della scelta di essere committente di una opera d’ arte dall’ alto valore simbolico. L’ opera infatti vuole lasciare un segno forte di impegno sociale e di contemporaneità, proprio in occasione del ventennale dell’ AMEI.

Rappresenta quindi una vera e propria sfida per essere al passo con i tempi, non più luoghi di conservazione delle opere d’ arte, ma anche spazi preposti all’ educazione e all’ impegno sociale.

L’ opera di Parmiggiani, partita da Milano lo scorso marzo, giungerà a settembre a Palermo nella Casa museo Puglisi, così come ha illustrato la De Pinto. Tutto il lavoro dell’ artista Parmiggiani, come ci ha tenuto a sottolineare il critico d’ arte Centrone, è altamente poetico, evocativo e di grande impegno sociale. Induce infatti alla riflessione quello squarcio nel vetro, come un pugno nello stomaco, come fu l’uccisione di don Pietro, sacerdote impegnato fortemente con i giovani per formare le loro coscienze.

Il dott. Centrone ha fatto un excursus storico sul rapporto arte e religione nei secoli esaminando alcune opere rappresentative. Ha elogiato l’ opera meritoria dei musei e la loro mission. Attraverso una conversazione non indirizzata solo ad un pubblico composto da tecnici, ha messo in evidenza la connessione fra arte, cultura e sacro. Fondamentale la funzione che la Chiesa aveva come mecenate.

La carrellata ha poi toccato i giorni nostri soffermandosi sugli aristi contemporanei come Parmiggiani, fra quelli attualmente più significativi. Centrone ha portato ad esempio alcune opere fino a giungere a “ Senza Titolo” , ammirata a conclusione della conversazione dal numeroso pubblico presente che si è poi trasferito al secondo piano del museo.

Un vetro nero, la caduta di tutte le certezze e in quello squarcio che si intravvede la luce che può essere identificata in Dio, nella verità o in una illuminazione.

Ha poi preso la parola Franca Carlucci per il Presidio di Libera che ha ribadito l’ impegno del sodalizio contro ogni tipo di mafia, nella diffusione della cultura della corresponsabilità e nel cercare di far tornare alla società i beni confiscati alla malavita.

E poi tutti nella sala dove è possibile ammirare l’ opera che sarà esposta fino al 26 luglio, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13, sabato 20-23.

Un vetro scuro opaco, con una luce perché ognuno possa riflettere, trovare il proprio oltre, per intraprendere un cammino in noi stessi, un viaggio esperienziale che ci faccia, si spera, diventare migliori.

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