MOLFETTA. IL MOLFETTESE CORRADO LA FORGIA ALLA GUIDA DEL MIGLIOR STABILMENTO BOSCH D’EUROPA

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Molfetta. Lo avevamo lasciato mentre era in giro per Università in Italia e all’estero a parlare di Industry 4.0 e a presentare il suo libro “La Fabbrica Connessa. La manifattura Italiana attra(verso) Industria 4.0”.

Parliamo del Molfettese Corrado la Forgia, direttore industriale e amministratore delegato della Bosch VHIT di Offanengo in provincia di Cremona.
Ci ha incuriosito leggere che l’azienda da lui diretta è stata riconosciuta dalla casa automobilistica PSA (Peugeot-Citroen) tra i migliori stabilimenti di Europa e abbiamo deciso di raggiungerlo telefonicamente per fargli qualche domanda.

D: Ing. la Forgia perché questo riconoscimento? E’ qualcosa di cui essere particolarmente contenti?

R: Decisamente si. A dire il vero questo e’ il terzo anno consecutivo che PSA ci mette tra i migliori in termini di qualità, puntualità e costi. Sembra una cosa acquisita ma, vi garantisco, dietro c’è un mare di lavoro e impegno.

D: Cioè?

R: C’è il lavoro di una squadra nella quale ognuno, dall’addetto alla portineria all’ingegnere della ricerca e sviluppo ai dirigenti, gioca un ruolo attivo e fondamentale, puntando al meglio e bilanciando creatività e regole ben precise da seguire. E, da questo punto di vista, abbiamo la fortuna di lavorare in una grande azienda fortemente strutturata.

D: E il suo ruolo in tutto questo?

R: Io cerco di tirare il meglio da ognuno, provando a indicare la strada da seguire. Con il nostro team cerchiamo di creare un clima di lavoro positivo e costruttivo.Ognuno di noi e dei nostri collaboratori passa più tempo in azienda che non in famiglia e vale la pena quindi creare situazioni dove il lavoro non pesa. Anzi, se possibile, sia divertente.

D: Possiamo parlare di Eccellenza?

R: Si, direi di si. Anche se il termine spesso è abusato e svuotato di contenuti. L’eccellenza, quella vera, richiede molti sforzi, dedizione e lungimiranza. E poi ti deve essere riconosciuta dagli altri, dal mercato. Altrimenti è autoreferenzialita’.

D: Lei lavora al Nord ma è molto legato al nostro territorio. Ci sono eccellenze riconosciute anche qui?

R: Cominciamo dal mio legame. Si sono molto legato alla mia città, la mia famiglia vive a Molfetta ed io ci torno tutte le volte che mi è possibile. Ma questi legami forti, e qui mi permetto di consigliarlo ai molti giovani brillanti che abbiamo, non devono costituire un vincolo stretto: le occasioni vanno colte dove ci sono.
Con riferimento,poi, alle eccellenze locali ce ne sono e tante.Ovviamente il Nord ha una concentrazione produttiva maggiore ma ce ne sono anche sul nostro territorio e riconosciute sui mercati internazionali. Il nostro territorio esprime molte menti positive vivaci per cui sfruttando appieno le opportunità date dalle nuove tecnologie abilitanti si possono fare ancora tante altre grandi cose. Chi innova in maniera consapevole vince.

D: Tutto bene quindi qui da noi?

R: No, ma credo sia fisiologico e anche legato, forse, alla nostra cultura nazionale.
Spesso si passa allo step successivo senza aver stabilizzato quello precedente, si parte con progetti e attività senza avere bene in mente il quadro complessivo ed il punto finale da raggiungere.
Si confonde il fare tante cose con il costruire un sistema sostenibile, si confonde la soluzione temporanea con quella giusta e duratura.
E si confonde la leadership con la presunzione di avere un carattere determinato.

Ma anche questi aspetti, man mano che i confini delle relazioni sociali e di business si allargano a culture diverse, sono destinati a ridimensionarsi.

Che dire allora. Le auguriamo una buona estate.

Noi siamo orgogliosi di avere un concittadino che porta in alto il nome di Molfetta nel Mondo facendosi apprezzare e conoscere in positivo.

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