AL TEATRO BABILONIA DI MOLFETTA GIACOMO DIMASE IN “SPAIDERMEN”
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Molfetta. Ha suscitato un grande interesse ed una attenta partecipazione il convegno di formazione sul cyber bullismo promosso dall’ITET Salvemini di Molfetta e tenutosi presso la Fabbrica di San Domenico.
Il convegno era rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado del territorio ed era finalizzato ad illustrare le nuove prospettive di prevenzione e responsabilizzazione che si aprono a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge n. 71 del 29 maggio 2017.
Le istituzioni scolastiche con introduzione di questa normativa hanno un ruolo significativo nelle funzioni di prevenzione e intervento.
Di questo e di molto altro hanno parlato i qualificati relatori: l’avv. Francesco Paolo MICOZZI, autore del libro “Il cyberbullismo alla luce della legge 29 maggio 2017n.71” e il dott. Andrea Carmineo, direttore tecnico della Polizia postale e delle telecomunicazioni.
Ad introdurre e moderare la serata e gli interventi il professor Luigi Melpignano, dirigente scolastico ITET Salvemini.
Veramente tanti i temi affrontati e le sollecitazioni proposte dai relatori che hanno tracciato il quadro di questo fenomeno sempre più diffuso e che miete sempre più “vittime” fra i ragazzi che non hanno un carattere del tutto formato e che trasformano ogni delusione in tragedia, ingigantendo problemi.
Sta quindi agli insegnanti interpretare i segni di disagio, di isolamento, di chiusura dei ragazzi. A loro il difficile compito di prevenire, di instaurare un dialogo, di lanciare ponti, diventando quindi parte attiva.
La rete è una grande opportunità, ma amplifica gli effetti negativi e se un video diventa virale, non è semplice bloccarlo, rimuoverlo.
Lo smartphone è una arma, sta a noi saperla usare ben. Fra i fenomeni in aumento: lo stalking, la diffusione dei dati personali, le minacce, il sexting. Con il cyber bullismo si sono infatti allargati i carnefici e le vittime sono più vulnerabili, in quanto prima la minaccia era circoscritta, ora vaga in rete e si propaga.
In rete viaggiano immagini pedopornografiche, foto compromettenti e video che le ragazzine oggi scambiano non solo con coetanei, ma con uomini di cui non conoscono identità coperti dall’anonimato della rete.
L’anonimato però può essere anche positivo nel caso in cui ci si trovi in Paesi dove non c’è democrazia e si rischia anche la vita. In molti casi però è solo una utopia perché con attente analisi di tecnici esperti si può risalire all’autore o per lo meno da dove è stato inviato il messaggio, il video o la mail.
Il Ministero ha promosso una campagna contro il bullismo che prevede l’educazione civica digitale, quindi più un’opera di prevenzione che di repressione, particolarmente mirata alla fascia 11- 15 anni, gli adolescenti in fase di formazione che non sanno ancora difendersi.
Si è parlato poi dei vari tipi di cyber bullismo, da quello per esclusione a quello di inclusione che prevede prove da superare per entrare nel gruppo, fino ad analizzare il fenomeno di appartenenza, per sentirsi integrati. È stata esaminata tramite slide e filmati la nuova normativa, cosa prevede, a chi rivolgersi per rimuovere contenuti offensivi o pericolosi, come procedere e comportarsi.
Non è l’ideale vietare l’utilizzo delle nuove tecnologie che ormai fanno parte del quotidiano, ma è più utile far capire che sono strumenti e come tali, vanno ben adoperati.
I docenti, in quanto sono anche genitori, sono stati invitati a un maggiore dialogo con figli e studenti e a vigilare di più perché c’è l’età su videogiochi, soprattutto quelli che istigano alla violenza, ma non viene rispettata.
Anche la prof.ssa Lorenza MINERVINI ha dato il suo contributo riportando l’esperienza di un progetto di rete, realizzato dalla Scuola Media Poli.
Ribadito il concetto che la scuola deve avere un ruolo educativo e formativo, deve, anche attraverso la formazione di esperti, che possono poi trasmettere concetti e nozioni a studenti che di anno in anno cambiano, instaurare un dialogo con i ragazzi.
Il corso formativo, veramente interessante per le molteplici tematiche trattate, ha ribadito il ruolo fondamentale e formativo dei docenti e quindi della scuola, e della famiglia, e quindi degli adulti.
Paola Copertino
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