MOLFETTA. GLI STUDENTI MOLFETTESI TOCCANO CON MANO LA STORIA

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Molfetta. Sempre più studenti, accompagnati dai loro docenti, visitano con interesse i due musei gestiti dall’Associazione Eredi della Storia e ANMIG, situati bel centro storico di Molfetta che custodiscono cimeli, documenti, fotografie della prima, della seconda guerra mondiale e non solo.

Tante testimonianze di microstoria che aprono squarci sulla macrostoria, testimoniando il ruolo, spesso importante che ebbero i molfettesi nelle varie vicende belliche, distinguendosi anche per atti di eroismo.

Questo è il racconto di alcune scolaresche che si sono “ tuffate” nella storia, grazie all’opera meritoria di questi custodi delle vestigia del passato.

“La storia va certo studiata, ma non c’è modo migliore per conoscerla che toccarla.

E noi l’abbiamo toccata davvero!

Lo scorso 18 ottobre, noi lo abbiamo fatto nel corso dell’ uscita didattica presso il Museo degli Eredi della Storia di Molfetta.

Abbiamo stretto dalle tra le nostre mani una bandiera intrisa del sangue dei soldati italiani della Grande Guerra, la bandiera che in campo bianco riporta lo stemma di Casa Savoia e tutt’intorno le tracce dell’onore di giovani caduti per difendere la patria.

Abbiamo issato la bandiera della Reale Regia Marina al suono dell’inno di Mameli, compiendo il rito solenne dell’alzabandiera.

Abbiamo toccato, metaforicamente, le lapidi che riportano i nomi di tutti i caduti molfettesi della prima e della seconda guerra mondiale.

Abbiamo osservato da vicino numerosi e preziosi cimeli di guerra e abbiamo guardato con estrema attenzione le foto e i documenti esposti riguardanti il nostro recente passato.

Tutto questo è stata la nostra visita di ieri, scortati dai nostri docenti e capitanati da una guida di grande garbo e di straordinaria competenza, ma soprattutto capace di coinvolgerci e appassionarci.

Ringraziamo quindi di vero cuore il Signor Sergio Ragno e auspichiamo che il notevole “tesoro storico” custodito nelle anguste e insalubri (ahimè) sedi del Museo possano trovare più ampia e decorosa collocazione”.

Da parte nostra, vista l’opera di divulgazione che compiono e i molteplici interessanti convegni che propongono alla città, non possiamo che augurarci che possano beneficiare di una sede più consona e di contributi per restaurare il materiale conservato.

Paola Copertino

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