MOLFETTA. “BENTORNATO A MOLFETTA… SIGNOR CAPOTORTI!”

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Molfetta. Nella splendida cornice del Museo Diocesano un attento e numerosissimo pubblico ha partecipato alla Conferenza- Concerto organizzata dalla Associazione “Luigi Capotorti” di Molfetta in occasione del 250° anniversario della nascita del Musicista Molfettese Luigi Giuseppe Capotorti. Il concerto è stato preceduto da una interessantissima conferenza tenuta dal prof. Lorenzo Mattei che ha riportato i frutti di una sua specifica ricerca sui musicisti pugliesi detti “regnicoli” tra i quali in nostro Capotorti e la professoressaAnnamaria Bonsante che ha rimarcato l’importanza della musica sacra nella produzione artistica del Nostro.

L’assessore alla Cultura e Vice Sindaco, professoressa Sara Allegretta, nel portare i saluti del Sindaco Tommaso Minervini e della amministrazione Comunale, ha ribadito l’importanza di questa manifestazione che, assieme a tanti altri momenti culturali, tende a rivalutare le figure storiche che la città di Molfetta ha avuto nei secoli.

Il professor Mattei, musicologo e ricercatore presso l’Università degli studi di Bari, ha messo in risalto le qualità artistiche e di “Mestiere” del Capotorti che a soli 29 anni esordisce come operista a Napoli sottolineando la accurata cura nella scrittura corale e della scoperta della “dimensione eroica e monumentale” dell’opera seria. L’invito rivolto dal Mattei ai musicologi e ai musicisti è stato quello di impegnarsi ulteriormente per far emergere ancora più decisamente il ruolo del molfettese e di tutti i musicisti pugliesi di “scuola napoletana” (Leo, Latilla, Broschi, Sarro, Traetta, Millico, Piccinni, Paisiello, etc).

La professoressa Bonsante, docente si Storia della Musica presso il Conservatorio di Musica n. Piccinni di Bari, ha rimarcato la complessità del musicista Capotorti nella scrittura sacra concentrata soprattutto negli ultimi anni di vita allorquando il Nostro decise di ritirarsi a San Severo (dove mori nel 1842) presso il Monastero delle Benedettine in San Lorenzo. Attraverso la lettura e lo studio di queste partiture la Bonsante ha descritto l’evoluzione della cappella musicale del convento e il suo “ dividersi tra tradizione e novità”. Un piacevole particolare: la Bonsante ha ricordato la forte ed ispirata tradizione musicale molfettese (tantissimi i musicisti molfettesi affermati in tutto il mondo) ed in particolare il maestro Don Salvatore Pappagallo che tanto ha dato alla città di Molfetta invitando l’Assessore alla Cultura Professoressa Sara Allegretta a ricordarlo anche attraverso l’intitolazione di una strada cittadina.

Una piacevole sorpresa la partecipazione del professor Marino Capotorti, ultimo erede maschio della stirpe dei Capotorti.

Dopo la conferenza è seguito il concerto dedicato al compositore molfettese Luigi Capotorti. Il programma è stato incentrato su parte della produzione di musica sacra del compositore. Il Coro Polifonico “Luigi Capotorti” ha eseguito due inni sacri: “Inno a san Francesco da Paola” e “Sestina in onore di Santa Filomena” , evidenziando le dinamiche ed i colori scritti in partitura e studiati con il maestro del coro. È stato eseguito il brano “Innocente verginella” dal soprano Maria Anna Misuriello, dalla violinista Giuliana De Siato e dal pianista Giuseppe Barile; il brano, già editato dalla professoressa Annamaria Bonsante, costiuisce un vero capolavoro fra le pagine della musica sacra di Capotorti, reso magistralmente dai tre artisti. Punta di diamante del concerto è stata la Prima esecuzione assoluta della “Nuova Messa per solennità festiva” eseguita dal coro femminile, dal soprano Maria Anna Misuriello, dal mezzosoprano Maria Candirri, dal pianista Giuseppe Barile sotto la magistrale direzione del M° Nicola Petruzzella. La Messa contiene pagine di alto valore musicale, non meno pregevoli rispetto a quelle dei grandi compositori del settecento e del primo ottocento. L’esecuzione mostra un lavoro attento del direttore nella fase della concertazione rivolto alla ricerca e allo stile della prassi esecutiva dell’epoca reso mirabilmente dal Coro Polifonico e dalle voci soliste che si intercalavano particolarmente bene nelle arie solistiche e nei duetti. Oltre alla musica sacra vi è stata l’esecuzione del “Divertimento grazioso” per pianoforte solo, magistralmente interpretato dal M° Barile.

Peccato che la capienza della sala museale, pur sottolineando l’estrema disponibilità dei volontari della cooperativa FeArt, non abbia permesso l’accesso a tutte le persone che avrebbero voluto partecipare all’evento e questo dovrà servire da stimolo per ricercare una soluzione al problema della ricettività di luoghi idonei alla esecuzioni di concerti a questi alti livelli artistici.

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