ATLETICA, CAMPIONATI ITALIANI ALLIEVI A MOLFETTA: IERI LA PRIMA GIORNATA
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Molfetta. Lo avevamo incontrato nella cucina di un noto palazzo nobiliare molfettese, trasformato in ristorante, ma già da allora avevamo capito che aveva ambizioni ben più grandi, voleva apprendere dai grandi per poi poter sperimentare in proprio, avendo acquisito conoscenze ulteriori e professionalità.
Ha infatti fatto esperienza presso il ristorante stellato il “Luogo di Aimo e Nadia” diretto dal molfettese Fabio Pisani e dal suo socio Alessandro Negrini e ora ha deciso di raccogliere l’eredità di Raffaele Casale, il giovane chef tragicamente scomparso l’estate scorsa a seguito di un incidente stradale mortale.
Pisani e Negrini hanno espresso parole di stima e considerazione nei suoi confronti definendolo uno dei ragazzi più talentuosi con cui hanno collaborato in cucina.
Domenico Di Tondo, pugliese di Trani, 29 anni, nei giorni scorsi ha preso in mano da executive la cucina e tutto quello che compete de “Le lampare al Fortino”: il suggestivo ristorante nella città tranese, una delle perle della Puglia.
Non sarà un compito facile, vista la giovane età e le responsabilità che si assumerà essendo a capo della cucina; in più ha la consapevolezza che non sarà facile sovrapporre la sua persona al ricordo di Raffaele Casale, cuoco di origini campane scomparso nella notte fra il 16 e il 17 agosto 2017 in un incidente stradale, aveva 28 anni.
I patron Antonio Del Curatolo e Pasqua Fiorella avevano avuto un colloquio con Domenico Di Tondo prima dell’arrivo di Raffaele e lui aveva espresso il desiderio di tornare nella sua città, ma aveva appena assunto l’incarico da Lady Bù e non avrebbe mai voluto mettere in difficoltà Fabio e Alessandro che gli avevano dato fiducia. I due titolari si resero conto dalle sue parole della serietà del ragazzo che teneva fede agli impegni presi.
Domenico Di Tondo ha frequentato l’Istituto Alberghiero di Molfetta, lo stesso di Pisani. Il ragazzo si è dato subito da fare per contribuire al bilancio familiare, poi un giorno prese una decisione importante che avrebbe cambiato la sua vita: partire.
Giunge a Milano dove lavora al Boscolo, intanto invia curriculum, alcuni via mail, altri li consegna a mano, recandosi presso i ristoranti appena ha un momento libero. Ma a cambiare la sua vita professionale è una telefonata fatta da Alessandro Negrini e ricevuta dalla mamma di Domenico.
In via Montecuccioli, Di Tondo incontra Pisani che gli dice di dimenticare tutto quello che aveva imparato perché con lui si parte da zero. Da capo partita al Boscolo, Di Tondo diventa commis da Aimo e Nadia.
Questo avveniva nel maggio 2011. Nella piccola cucina del Luogo Domenico cerca di carpire tutti i segreti stando a diretto contatto con gli chef. Pisani e Negrini vengono definiti da Domenico diversissimi e complementari. Alla base della loro filosofia c’è l’umiltà, l’importanza della famiglia, dei valori e di evitare gli sprechi, quest’ultimo requisito connaturato a Domenico, visto il retaggio familiare.
Dopo due anni e mezzo nella cucina di via Montecuccioli, torna brevemente in Puglia per poi ripartire nuovamente per Milano alla guida del bistrot del Luogo, già fu Lady Bù dove si era messo in luce per le sue qualità.
Di Tondo raccoglie l’eredità di Casale facendo rimanere nel menù due ricette proposte dal cuoco campano: una Pastiera e un Soufflé alla barbabietola con gelato al caciocavallo. Anche Domenico selezionerà i migliori prodotti italiani e cercherà di farsi amare e rispettare dalla brigata, compito arduo, quando si deve sostituire qualcuno tragicamente scomparso, colmando un vuoto così grande.
Domenico di Tondo quindi dall’Alberghiero molfettese, ad uno dei ristoranti con il maggior appeal pugliese. Noi facciamo il tifo per lui, sicuri che saprà dare una sua impronta.
Paola Copertino
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