MOLFETTA. CARMEN SFREGOLA DELL’ISTITUTO VESPUCCI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA ENTUSIASMANTE

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Molfetta. A conclusione della indescrivibile e privilegiata esperienza sulla Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare, Carmen Sfregola, della classe IV CMN del Tecnico Nautico, ci ha fatto il suo personale reportage, naturalmente ricco di emozioni.

E’ infatti un privilegio essere imbarcati su quello che è uno splendore , considerata l’ambasciatrice italiana ovunque.

Una vita vista mare.

Indicibile quello che ho provato in questa esperienza a bordo dell’Amerigo Vespucci!

Indicibile quello che ho imparato e quello che mi ha regalato!

Di certo, posso dire che nel mio percorso scolastico ed umano di alunna del quarto anno dell’Istituto Nautico non c’è mai stato nulla di simile, né mai avrei pensato che potessi vivere qualcosa del genere.

Tutto era cominciato per caso, quasi per gioco, inaspettatamente, quando uno dei miei docenti, il prof. Antonio Catera, aveva parlato a noi alunni della possibilità concessaci dalla STA-ITALIA di imbarcarci sulla nave scuola Vespucci per una traversata da Trieste a Taranto, insieme ad altri nostri coetanei, provenienti da vari istituti nautici italiani.

Naturalmente, la nostra adesione era stata immediata ed entusiastica, ma non nego che pensavo che quel sogno non si sarebbe mai realizzato.

Invece no! Dopo qualche giorno, sbrigate le pratiche burocratiche, insieme alle mie compagne Raffaella Battista ed Elena Muzi, accompagnate dalla DSGA della nostra scuola, Sig.ra Tina Loiacono, eravamo in treno, destinazione Trieste, con bagagli, speranze e tanta voglia di mettere piede su quella meraviglia!

La Regina dei Mari si è donata a noi per una settimana in tutta la sua bellezza, con le sue enormi vele bianche, i suoi ottoni splendidi, il suo equipaggio competente e professionale.

Le attività che abbiamo svolto sono state innumerevoli e diverse: dalle guardie diurne e notturne allo studio di carte nautiche, dalla conoscenza di pratiche marinaresche alla relazione quotidiana con ufficiali e sottufficiali. Certo, ci sono stati momenti difficili, passaggi duri e situazioni scomode, ma tutto ha contribuito a rafforzare le mie conoscenze, ad accrescere le mie competenze e a darmi, una volta di più, la certezza di voler diventare una donna di mare forte, coraggiosa, capace di affrontare rischi ed emergenze, fiera della propria professione. Quello che voglio l’ho imparato una volta di più: una vita vista mare, tra le onde e le nuvole, illuminata dal sole e cullata dalla luna, con lo sguardo dritto verso il futuro, su una rotta spesso incerta ma estremamente affascinante!”.

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