MOLFETTA. DIETRO QUELLA PORTA UN SALTO NEL TEMPO

dietro160118
Shares

Molfetta. E’ stato come fare un salto indietro nel tempo di dieci, venti o trenta anni. Volti familiari, ormai maturi, ragazzi e ragazze ormai uomini e donne, ma tutti accomunati da un elemento comune: aver frequentato in anni diversi il famoso Liceo Classico di Molfetta, che ha formato tanti illustri personaggi.

Tutti in coda per ritirare il proprio fascicolo personale, dall’anno 2010/2011 all’indietro, comprese le pagelle, custodite nell’archivio dell’edificio scolastico.

L’iniziativa denominata “Per chi suona la campanella?” tenutasi durante la Notte nazionale del Liceo Classico, ha riscosso un successo oltre le più rosee aspettative, tanto che il Direttore dei servizi amministrativi, dott.ssa Elisa Azzollini, ed il personale di segreteria, sono andati oltre l’orario di servizio per restituire le vecchie pagelle agli ex alunni del Liceo Classico, che intanto avevano formato una lunga fila.

E’ stata l’occasione per rivedersi, alcuni dopo molto tempo, di raccontarsi, fare commenti più o meno favorevoli, riguardando carte di identità e documenti. C’era chi si era riscattato, dopo i voti presi, diventando un affermato professionista, chi era migliorata diventando un affascinante donna dalla insignificante ragazzina.

Sorrisi, ricordi, riflessioni, paragoni fra il liceo frequentato e quello sotto gli occhi di tutti con giovani studenti impegnati nei laboratori, che declamavano in greco, che ballavano il rap o il flamenco, che leggevano poesie. Tutta una altra storia. Molti riportavano alla mente le occupazioni, le gite scolastiche, le lezioni noiose confrontate con quelle interattive e multidisciplinari di oggi.

C’è chi ha cercato la sua aula fotografandosi al suo banco, chi si è fatto immortalare con i compagni del liceo che ha ritrovato dopo anni ormai con un filo di pancetta e qualche capello bianco.

Tutti con la carta d’identità pronta, ricordando l’anno del diploma e varcando la porta dell’archivio che, come una macchina del tempo, li ha riportati indietro nel tempo quando, giovani di belle speranze, avevano un mondo che li attendeva fuori che per alcuni è stato foriero di soddisfazioni, per altri di delusioni e rimpianti.

Dopo non poche fatiche, ognuno usciva con l’agognato trofeo, che non era una pagella, ma il simbolo della propria giovinezza, di sogni realizzati o di speranze infrante, a seconda dei casi.

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×