DOMANI A MOLFETTA “MI SEPARO”, LO SPETTACOLO DOVE SI ENTRA IN COPPIA E SI ESCE SINGLE
Molfetta. La commedia di grande successo fa parte del Festival Trame Contemporanee quest’anno alla sua terza edizione
Molfetta. A SpazioLeArti nella GIORNATA DELLA MEMORIA, SABATO 27 GENNAIO alle 21, in scena lo spettacolo ETTY HILLESUM, Tra il filo spinato ed il cielo, Teatrermitage, di e con Vito d’Ingeo. Musica dal vivo: Ensemble Sudestada
Eugenio Tattoli clarinetto
Eliana De Candia violino
Tiziano Zanzarella fisarmonica
“Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e questo spicchio di cielo ce l’ho nel cuore, e in questo spicchio di cielo io vedo libertà e bellezza”. (Etty Hillesum)
Considerata uno dei simboli della Shoah, la vita e l’opera di Etty Hillesum, animo ribelle e poetico, sono diventate fonti di ispirazione contro l’oblio della memoria. Le sue ultime lettere testimoniano la drammatica cronaca della vita e della deportazione degli internati ebrei dal campo di transito olandese di Westerbork verso Auschwitz. Lo spettacolo, che porta in scena la sua testimonianza, si avvale delle sonorità musicali ebraiche/klezmer, eseguite dal vivo, le cui radici fortemente popolari sono state il tramite e la memoria a cui generazioni di ebrei si sono affidate, per poter superare le drammatiche vicende della loro storia.
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Etty Hillesum, giovane intellettuale ebrea olandese, muore ad Auschwitz nel 1943, all’età di 29 anni, lasciando un diario e molte lettere, scritte durante la sua permanenza a Westerbork, un campo di smistamento situato in Olanda, dove lavora come assistente sociale tra il 1942 e il 1943. Etty, è intensa e passionale, è ebrea, ma non osservante e vive ad Amsterdam. Nel 1941, affida ad un diario la cronaca della sua complessa vicenda interiore. Mentre tutta l’Europa vive il dramma della persecuzione e delle deportazioni di massa, Etty Hillesum narra con lucidità la sua avventura di liberazione spirituale e la conquista, attraverso le strettoie dell’occupazione nazista di una felicità che, ben lungi dal costituire una fuga dall’epoca, si traduce in arricchimento e forza vitale. Il suo Diario, e le sue Lettere, scritte in gran parte dal lager di Westerbork, ci permettono di udire la sua voce fino all’ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad Auschwitz: «Abbiamo lasciato il campo cantando».
Per scrivere la storia del lager ci sarebbe voluto un poeta, non bastava la nuda cronaca, aveva detto un giorno un internato a Etty. Non sapeva che quel poema stava già prendendo forma, lettera dopo lettera. E che, da quel fazzoletto di brughiera recintata e battuta da turbini di sabbia, sarebbe giunto fino a noi rompendo un silenzio di decenni.
Una serata di grande intensità tra teatro e musica. Per non dimenticare.
Si consiglia la prenotazione telefonando al 340.8643487 oppure inviando una e.mail a [email protected] (attendere conferma)
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SPAZIOleARTI – Teatrermitage
VIA PIA 57/59 MOLFETTA
L’ingresso è riservato ai soci.
Ingresso soci: € 10
Ingresso nuovi tesserati: € 13
Ingresso ridotto nuovi tesserati (under 25): € 10
I costi includono la degustazione a fine spettacolo.
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