MOLFETTA. UNA CITTADINA MOLFETTESE DELUSA ED AMAREGGIATA

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Molfetta. Ci è pervenuta una lettera di sfogo da parte di una cittadina molfettese, delusa dalla gestione dell’evento dedicato alla Callas, la quale ha scritto a Gabriele Vilardi per fare le sue rimostranze.

Gentile Direttore,

Vi riporto qui di seguito l’amara testimonianza di una cittadina molfettese, vissuta Domenica scorsa presso la cittadella degli artisti.

Sono convinto che riportare questo tipo di esperienze possa essere utile affinché non ricapitino più, soprattutto quando si parla di cultura partecipata, di ingresso aperto, di eventi pagati dai cittadini (3.400 euro dati alla Black Service per l’evento così come dichiarato nella Delibera di Giunta n 21 del 16/1/2018).

“Caro Gabriele

ti scrivo per denunciare un episodio increscioso relativo alla infelice gestione dell’evento “Maria Callas, la divina”, inserito nella rassegna contro la violenza di genere “Rosso Porpora”, finanziata dall’amministrazione comunale e quindi, in sostanza, da noi cittadini. Tale spettacolo si è svolto ieri alle 20.30 presso la Cittadella degli Artisti.
Come potrai vedere dal manifesto qui sotto, la partecipazione all’evento era gratuita…. e non riservata ai soliti noti….. ma ieri sera alle 20.00, quando io, mio marito e una mia amica siamo arrivati presso la Cittadella degli Artisti abbiamo notato con stupore che davanti al cancello d’ingresso c’erano circa 100 persone che aspettavano di entrare, ed altri invece che arrivavano ed entravano immediatamente.
Ho chiesto spiegazioni ad alcune persone che erano lì in attesa e mi hanno riferito che per l’ingresso si dava la prelazione a coloro i quali avevano gli inviti; i comuni mortali dovevano andare dall’addetto alla biglietteria (gestore di una associazione per l’organizzazione di eventi e candidato alle scorse elezioni comunali in una lista afferente all’attuale maggioranza), prendere dei biglietti numerati e attendere speranzosi all’ingresso che le persone con gli inviti non arrivassero, che rimanessero dei posti liberi e che fosse permesso anche a loro di entrare in base al numero stampato sul biglietto.
A questo punto, mi sono recata dall’addetto alla biglietteria per ritirare il mio ticket e chiedere spiegazioni su dove era possibile ritirare questi inviti, della cui esistenza nessuno era a conoscenza: mi è stato risposto che avrei potuto ritirare gli inviti presso lo IAT di Molfetta (ma perché questa opzione non era stata resa nota sul manifesto?) e che purtroppo, non avendo il famoso invito, avrei dovuto attendere anche io di essere eventualmente chiamata per entrare.
Mi sono inalberata, ho espresso le mie rimostranze e prontamente….. è venuto fuori un invito per me, che mi ha permesso di entrare immediatamente….. lasciando tuttavia le altre persone non abituate a rivendicare i propri diritti, ad attendere di poter entrare.
Ho constatato dopo un po’ che tutti, anche i cittadini senza invito, sono riusciti ad entrare, e ciò mi fa piacere.
Resto tuttavia amareggiata poiché gli eventi ad “ingresso libero” devono essere accessibili a tutti in base all’ordine di arrivo, non devono esserci dei posti riservati a chi possiede gli inviti e, se avanzano dei posti…. a tutti gli altri.
Grazie per avermi ascoltata,
Una cittadina molfettese onesta e delusa
“.

Noi in qualità di organi di informazione abbiamo riportato quanto accaduto, nella speranza che non si ripeta l’episodio o che per lo meno ci si organizzi meglio.

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