MOLFETTA. DANIELA MUSINI E TUTTE LE SFACCETTATURE DELLA VIOLENZA, SOPRATTUTTO QUELLA PSICOLOGICA ATTRAVERSO LA VITA DELLA CALLAS

daniela240118
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Molfetta. Intenso, carico di emozioni, emozionante, struggente, profondo e ricco di spunti di riflessione, in alcuni tratti anche commovente, è stato il primo appuntamento del progetto “Rosso porpora” dedicato alla violenza di genere, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Molfetta.

Questo, in sintesi, il monologo “Maria Callas. La Divina”, messo in scena presso il Teatro della Cittadella degli Artisti di Molfetta, che ha registrato per l’ occasione il tutto esaurito.

A introdurre la serata Marilena Farinola che ha illustrato il progetto sotteso, in collaborazione con altre realtà cittadine che si occupano di educare e reprimere la violenza nei confronti delle donne, tema molto attuale, visti i numeri della cronaca.

La poliedrica artista abruzzese Daniela Musini si è calata perfettamente nella divina, immedesimandosi, visto anche il suo essere pianista e profonda conoscitrice della musica, quindi vicina alla Callas dal punto di vista artistico, come ha affermato a fine spettacolo.

Ad applaudire la sublime interprete un numerosissimo pubblico che ha molto apprezzato il testo e la messa in scena.

L’intenso e appassionato monologo, primo premio al Premio Letterario “L’Unicorno” di Rovigo 2016, fiorino d’oro-primo premio assoluto al recente Premio Firenze e il piazzamento d’onore al Premio Zingarelli 2017, è incentrato sulla straordinaria esistenza di Maria Callas, artista eccelsa nonché donna a volte forte, a volte molto debole e sottomessa all’ amore e alle sue scelte.

Ambientato nell’appartamento parigino dell’Artista, in un giorno preciso (16 settembre 1977, suo ultimo giorno di vita), il monologo è una sorta di memoriale/testamento spirituale che la Callas consegna a un’immaginaria giornalista (assente sulla scena) e si snoda attraverso ricordi e flashback in cui lei racconta i propri trionfi d’Artista, ma soprattutto le proprie passioni e sofferenze di donna ardente e fragile e affamata d’amore.

La passione intensa e devastante con Aristotele Onassis, il dolore straziante per la perdita del figlio Omero, il rimpianto per una carriera leggendaria, ma connotata anche da momenti difficili e la struggente solitudine degli ultimi anni, costituiscono la materia attorno a cui si snoda il percorso narrativo, punteggiato da foto e brevi video della Callas artista e dalle toccanti melodie da lei cantate.

In programma anche una serata dedicata ad Eleonora Duse, altro suo cavallo di battaglia. Le due donne erano imprescindibilmente legate anche da amicizie comuni.

Sul palco non solo la divina Callas, ma anche Maria con le gioie abbaglianti e cocenti malinconie, ma che soprattutto mette a nudo la propria anima di donna ferita, abbandonata e sola.

Le foto hanno ripercorso la vita di una artista straordinaria, ma che come ogni donne soffre i tormenti d’ amore, conosce l’ affetto e il sodalizio professionale, ma anche la bruciante passione quindi, al di là del personaggio che ha raggiunto una fama mondiale, ciascuna donna presente in sala si è potuta immedesimare in tormenti, tradimenti, delusioni, gioie e sofferenze, perché sono sentimenti universali.

La serata ha indubbiamente emozionato, tanto che lo spettacolo si è concluso con calorosissimi applausi e la standing ovation, tributo massimo per un artista.

Prima dei saluti finali è salita sul palco Sara Allegretta, vice sindaco e Assessore alla Cultura che ha fortemente voluto questo spettacolo a cui seguiranno altri appuntamenti che focalizzeranno sempre il tema della violenza sotto altre sfaccettature, perché oltre a quella fisica, ci sono tanti modi di perpetrare la violenza, altrettanto cruenti ed invasivi, che segnano ed annullano una donna.

FOTO GIUSEPPE CLEMENTE

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