MOLFETTA. FEDERPESCA – LA PESCA ITALIANA VERSO IL BARATRO. SERVE UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE

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Molfetta. A rischio gli sgravi contributivi e fiscali della legge 30/98.

Con una circolare diramata dall’INAIL il 18 gennaio scorso, l’Ente assicurativo ha sospeso l’applicazione degli sgravi contributivi da parte delle imprese esercenti la pesca costiera.

La motivazione addotta è quella della stretta osservanza delle disposizioni vigenti in materia di aiuti di stato.

Paventando tale rischio a seguito della istituzione del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato in vigore dal 1.7.2017, Federpesca aveva interessato con propria nota il Ministero delle Politiche Agricole già in data 8.9.2017, invitandolo ad intervenire tempestivamente per scongiurare la condizione che si sta appunto verificando.

Allo stato, non si conoscono gli sviluppi del confronto con la Commissione europea sulla compatibilità del regime di aiuto, ma ad incutere fortissima preoccupazione nel settore è sufficiente la dichiarata volontà dell’INAIL di sospendere gli sgravi a partire dal conguaglio 2017 ed acconto 2018 dovuti alla data del 16 febbraio p.v..

La sola sospensione degli sgravi – regolarmente applicati a partire dal 2001 – rappresenta un danno gravissimo, con le conseguenze immaginabili a carico delle imprese e la compromissione diretta dei livelli occupazionali.

Abbiamo riunito d’urgenza il Consiglio direttivo” dichiara Luigi Giannini, presidente di Federpesca “per un’analisi attenta della situazione in atto. Nelle prossime ore sarà convocata la Giunta federale per decidere iniziative anche eclatanti, chiedendo l’intervento immediato e responsabile del Governo a fronte di una crisi che potrebbe decretare la definitiva chiusura del settore”.

Queste notizie hanno giustamente allarmato gli armatori molfettesi che non si sono visti pagare quanto dovuto dal fermo biologico, ormai da tre anni. Tante imprese della pesca non ce l’hanno fatta a sopravvivere, viste le condizioni e i pagamenti a cui far fronte.

A questo punto molti auspicano una maggiore concertazione e una rappresentanza attiva in modo tale da far presenti le ragioni della categoria.

Alcuni suggeriscono che sarebbe propedeutico sedersi tutti a un tavolo tecnico ed esporre le proprie problematiche, non solo quelle legate alle mancate detrazioni. Quindi mettere in atto possibili soluzioni, anche temporanee, che possano dare respiro al settore.

Sarebbe il caso di coinvolgere anche l’assessorato all’ economia del mare per fare fronte comune.

Intanto il prossimo 16 febbraio i modelli F24 per pagare i contributi ai marinai terranno conto della sospensione della legge 30 decisa dalla UE, per cui gli importi da versare saliranno vertiginosamente.

Ci vuole una azione forte e sinergica perché una città di mare come Molfetta non venga snaturata e perda la sua connotazione.

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