MOLFETTA. PAOLO GENTILONI A BARI PER RICORDARE GUGLIELMO MINERVINI

minervini28072018
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Molfetta. A due anni dalla scomparsa di Guglielmo Minervini, la fondazione intitolata al suo nome ha organizzato una serata per riflettere sul ruolo del mar Mediterraneo, antichissimo crocevia di genti e di culture. La manifestazione – che si terrà questa sera, a partire dalle 19.30, nell’Auditorium Odegitria della Cattedrale di Bari – si chiama proprio così: “Mediterraneo / la Pace tra civiltà, popoli e religioni”.

L’iniziativa è imperniata su appuntamenti diversi. Il primo (alle 19.30) è l’incontro con Carla Quaranta, fondatrice dell’associazione Coppula Tisa di Tricase (Lecce). Presenterà il progetto “Gallery della cittadinanza attiva”. Rappresenta uno dei tanti segni lasciati dall’indimenticabile Guglielmo Minervini, per molti anni assessore regionale alle politiche giovanili e alla partecipazione.

Subito dopo, alle 20.15, don Franco Lanzolla, parroco della Cattedrale, introdurrà la discussione sul Mediterraneo. A seguire il giornalista del “Corriere del Mezzogiorno”, Francesco Strippoli, rivolgerà alcune domande all’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Alle 22, sulle terrazze della Biblioteca De Gemmis (nella vicina strada Lamberti) il gruppo delle Faraualla presentano il concerto scenico “Sagrademari / Strada del mare per 5 donne e un marinaio che non c’è”.

“La recente presenza di Papa Francesco sia a Bari, sia a Molfetta – commenta la fondazione Minervini – rappresenta per noi un modo di riflettere sul senso profondo di quelle visite: la prima compiuta sui passi di San Nicola, la seconda sulle parole profetiche di don Tonino Bello. Fu proprio il vescovo di Molfetta ad esaltare il concetto della “convivialità delle differenze”. Come lui, anche la fondazione Guglielmo Minervini intende creare ponti tra culture, popoli e religioni. Ci ritroveremo con l’onorevole Gentiloni che di Minervini fu amico e compagno di strada, sin dai tempi della ‘stagione dei sindaci’ e delle cosiddette ‘cento città’, agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso”.

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