MolFest, LE PAROLE D’ELOGIO E I RINGRAZIAMENTI DEL SINDACO MINERVINI SULLA 1°EDIZIONE DEL FESTIVAL
Molfetta. Il Sindaco Tommaso Minervini:« Un evento all’insegna dell’inclusione che ha superato ogni aspettativa»
Molfetta. Nella serata di lunedì 3 dicembre, presso la sede sociale dell’A.N.E.B.(Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta, presieduta dal prof. Michele Laudadio, il ricercatore Girolamo Panunzio, già autore del libro “Il duomo di Molfetta una chiesa fra Oriente ed Occidente”, ha svolto una interessante conferenza dal titolo: “La città di Molfetta fra Oriente e Occidente”.
Il relatore ha accompagnato il folto pubblico presente in un percorso storico partendo dalle prime impronte dei dinosauri rintracciate e documentate nel nostro territorio molfettese, fino ad esaminare le prime tracce umane ritrovate nelle grotte del Pulo. Spostando lo sguardo poi al primo accampamento di capanni rintracciato nel fondo Azzollini, si è giunti sulla costa marina, in quel “seno salso” che i primi uomini raggiunsero seguendo il corso del torrente Marcinase.
Durante la video conferenza sono state analizzate le prime ceramiche lavorate ed impresse con uno stile autoctono che sarà chiamato la”Civiltà di Molfetta” ed è stato affrontato anche uno studio linguistico sulla origine del nome della nostra cittadina alla luce della relazione dell’Eccellentissimo Prof. Giovannangelo Camporeale, uno dei molfettesi che più ha dato lustro ai suoi natali con una fama di eminente etruscologo che il mondo intero gli ha riconosciuto. Di li si è passati ad osservare le rotte delle colonizzazioni micenee e le successive elleniche, gli apporti in conoscenze agricole e manufattiere dovute all’incontro con la civiltà greca che vedrà la nascita della “Magna Grecia”.
Altri argomenti affrontati sono stati le testimonianze dell’arrivo della potenza romana e della sua cultura, le tracce ancora presenti nel nostro abitato, dal tipico disegno del castra romano assunto dal nostro primo centro abitato rinchiuso nelle sue mura di protezione, alla raffigurazione del mitra-sol invictus ancora presente nel nostro duomo e che rivela la sua certa identità nel raggio di sole che lo colpisce nell’equinozio di primavera.
Anche il primo protettore della città, San Leucio, un santo orientale, e la sua storia sono stati oggetto di discussione.
Attraverso varie fotografie il relatore ha illustrato le diverse fasi costruttive del nostro antico duomo sul mare. Partendo dalla prima cappella armena, ha esaminato la successiva fase costruttiva bizantina e, attraverso le parole del nostro arciprete Giovene riportate nella sua opera “ Kalendaria vetera mss. aliaque monumenta ecclesiarum Apuliae et Iapygiae”, e quella dell’ampliamento normanno crociato e la sua voluta forte somiglianza con la chiesa crociata gerosolimitana di Sant’Anna presso la piscina probatica, introducendo l’argomento delle inventio gerosolimitane presenti nella nostra Puglia.
Il percorso storico si è concluso con un esame dei raggi di sole che tutt’oggi inquadrano le formelle bizantine presenti in duomo, lo stile dei capitelli, il significato iconografico della parete scolpita e dei leoni stilofori, la presenza di manufatti devozionali verso i percorsi di pellegrinaggio più diffusi nel medioevo.
Un avvincente percorso, che il relatore ha voluto fosse costellato dalle domande degli spettatori e che ci ha volutamente portato a chiedere se quel titolo: fra Oriente ed Occidente, fosse anzitutto, una provocazione, una sfida alla concretezza storica e filologica. Le idee di Oriente e di Occidente sono andate imponendosi nella nostra cultura – fino a dar luogo a equivoci come quello dello “scontro di civiltà” – riuscendo ad arrivare alla conclusione che non c’è Oriente senza Occidente né Occidente senza Oriente e che l’uomo con l’ausilio del suo credo religioso (dall’Ebraismo al Cristianesimo), che lo ha spinto oltre i limiti del suo essere, è identico a tutti gli altri uomini della terra, anche se la sua pelle ha colori diversi.
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