MOLFETTA. ATTI VANDALICI AI DANNI DELLA PANCHINA ROSSA SIMBOLO DELL’IMPEGNO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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MOLFETTA. Di seguito riportiamo il comunicato stampa inviatoci dal gruppo 236 Amnesty International di Molfetta, relativo all’atto vandalico effettuato da ignoti nei confronti della panchina rossa, collocata su Corso Umberto I, innanzi al Liceo Classico “Leonardo da Vinci”. 

La panchina rossa, collocata dalla Consulta femminile è simbolo dell’ impegno contro la violenza di genere.

Il gruppo 236 Amnesty International di Molfetta apprende con rammarico la notizia dell’atto di vandalismo ai danni della panchina rossa, situata su Corso Umberto I, simbolo di un impegno contro la violenza sulle donne ed esprime solidarietà alla Consulta femminile e al Liceo Classico di Molfetta che negli scorsi anni hanno voluto ed installato nel centro cittadino la panchina rossa.

Amnesty International esprime da sempre preoccupazione e grave indignazione di fronte ai dati sul fenomeno della violenza di genere e nei confronti dei discorsi misogini di cui abbiamo traccia nel quotidiano sui social e non solo.

I dati sulla violenza sessuale infatti, probabilmente sottostimati, dipingono una realtà terribile. I risultati di un sondaggio a livello dell’Unione Europea mostrano che:

  • 1 donna su 20 di età pari o superiore a 15 anni nell’UE è stata stuprata. Sono circa 9 milioni di donne.
  • 1 su 10 donne di età pari o superiore a 15 anni nell’UE hanno subito qualche forma di violenza sessuale.

In Italia, nel febbraio 2018 i dati della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e violenza contro le donne hanno evidenziato che circa il 50 per cento dei processi per questo tipo di reati si conclude con l’assoluzione degli imputati e che, elemento ulteriore di preoccupazione, esistono profonde differenze nelle valutazioni dei giudici e delle conseguenti sentenze emesse dai tribunali italiani.

Proprio in questi mesi Amnesty International ha lanciato la campagna #IoLoChiedo che nasce per chiedere al Governo italiano di intervenire per revisionare l’art. 609-bis del codice penale e adottare un modello che valorizzi l’elemento del consenso della persona offesa non solo in caso di violenza e minaccia durante l’atto.

Per contrastare le violenze sessuali è necessario, infatti, anzitutto cambiare gli atteggiamenti sociali basati sulla discriminazione di genere e sulle relazioni di potere di genere e contrastare la cosiddetta cultura dello stupro intesa come normalizzazione della violenza sessuale.

Per contrastare le violenze sessuali è necessario, infatti, anzitutto cambiare gli atteggiamenti sociali basati sulla discriminazione di genere e sulle relazioni di potere di genere e contrastare la cosiddetta cultura dello stupro intesa come normalizzazione della violenza sessuale. Un primo passo è la modifica della legge XXX pertanto chiediamo una firma a sostegno della nostra campagna #iolochiedo, semplicemente seguendo questo link https://www.amnesty.it/campagne/iolochiedo/

La redazione de il Fatto esprime la sua solidarietà alla Consulta femminile e al Liceo Classico di Molfetta.

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