LIBRERIA IL GHIGNO, FIRMA COPIE DOMANI CON DIEGO CAJELLI E ANDREA SCOPETTA
Molfetta. L’appuntamento è per domani domenica 30 giugno presso la sede della libreria a partire dalle ore 11.30
MOLFETTA. In terra salentina, il Molfetta Calcio divisione femminile non è riuscita a bissare il risultato dell’andata, nonostante una partita dominata per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo. Al Precampo di Brindisi la squadra femminile allenata da Donatella Di Bisceglie esce sconfitta per 2-1 dal Nitor Brindisi, lasciando l’amaro in bocca a tutto il team. Ancora una volta, è doveroso sottolineare il grande fair play tra le due formazioni o meglio tra le due società. Molto bello il gesto della società del Nitor Brindisi e del suo capitano a poche ore dall’inizio del match. Nel ritiro alla squadra biancorossa è stata fatta recapitare una torta con il logo del Molfetta Calcio ben evidente, che ha trovato l’apprezzamento di tutto lo staff societario al seguito della divisione femminile. «Questa per noi significa educazione sportiva – è stato il commento di Loredana Lezoche, Responsabile della divisione femminile del Molfetta Calcio – e per questo ringraziamo tutto il Nitor Brindisi per il bel gesto». La gara, invece, è stata caratterizzata da episodi che alla fine hanno premiato proprio la formazione salentina. Una squadra giovane quella molfettese che ad ogni sconfitta trae insegnamenti: questo è l’anno zero del calcio in rosa e le sconfitte possono contribuire alla crescita del gruppo. La trasferta brindisina, al di là del risultato e di eventuali critiche pseudo sportive, è stata vissuta all’insegna dei sani principi da parte delle due società. Sani principi che forse oggi sono stati dimenticati in molte famiglie. Il Molfetta, entra in campo, con il recupero in extremis di alcune giocatrici alle prese con guai muscolari. La pressione delle biancorosse sulle avversarie è forte, tanto che in più di un’occasione Simona Giaconelli e compagne mettono in seria difficoltà la difesa avversaria. Al 10’ del primo tempo c’è la grande occasione per sbloccare il risultato. Per un evidente fallo in area, l’arbitro assegna il penalty al Molfetta Calcio: sul dischetto va Mayra Abbadessa. E’ brava il numero uno del Brindisi, Sara Filomarino a respingere il tiro. Il Molfetta non si abbatte e riparte chiudendo la formazione brindisina nella propria metà campo andando alla ricerca del vantaggio che non arriva. Alla mezz’ora del primo tempo l’ennesima occasione per portarsi in vantaggio: è Sara Paparella a centrare il palo con un tiro alla destra del portiere. Il risultano al termine dei primo tempo rimane inchiodato sullo 0-0. Nella ripresa è ancora il Molfetta ad impensierire l’avversario. La prima occasione al 7’ della seconda frazione di gara capita ad Erika Messina che da 25 metri sfiora il vantaggio su calcio di punizione. Dieci minuti dopo, dalla stessa zolla, Messina porta in vantaggio la squadra, sempre su punizione, con un tiro che non lascia scampo al numero uno del Nitor Brindisi. I salentini non ci stanno e sempre su calcio piazzato, venti minuti dopo, trovano il pareggio con Rosa Mussardo. Il calo fisico e psicologico del Molfetta Calcio è evidente. Di questo ne approfitta il Brindisi che, a meno di 15 minuti dal termine, approfittando di una mischia in area trova il gol con del definitivo 2-1 con Marika Lacalaprice. La sconfitta e i risultati sul campo non positivi, non scalfiscono minimante la dirigenza che, avendo messo in conto questa situazione, guarda fiduciosa al progetto partito dal nulla. L’analisi della partita, a fine gara, è stata affidata a due protagoniste Sara Paparella e Simona Gioconelli. «Dispiace molto per la sconfitta – ha affermato Paparella – perché la partita si era messa bene per noi. Abbiamo creato occasioni che purtroppo hanno portato un solo gol. Dobbiamo continuare su questo percorso e dare sempre il meglio». Sulla stessa linea anche la centrocampista del Molfetta Calcio, Simona Giaconelli. «Siamo rimasti in partita per oltre un’ora – ha commentato – ma il calo fisico ha giocato a nostro svantaggio. Dobbiamo mettercela tutta per proseguire nel nostro processo di crescita».
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