TRA LE “DONNE RESISTENTI” D’ITALIA ANCHE LA PARTIGIANA DI MOLFETTA CORDELIA LA SORSA

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Bari. Durante la retrospettiva sulle partigiane pugliesi, Vincenzo Catalano e Antonio Filicaia hanno illustrato i loro studi sulle vite della coratina Maria Diaferia e della molfettese Cordelia La Sorsa

MolfettaCordeliaLaSorsa04022022Una partigiana molfettese tra le protagoniste di “Donne resistenti”, la mostra internazionale in corso al Museo Civico di Bari (strada Sagges 13, a Bari vecchia) fino al 6 febbraio. Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 2 febbraio un incontro organizzato dall’ANPI, associazione nazionale partigiani d’Italia, e dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, nel quale due giovani ricercatori, Vincenzo Catalano e Antonio Filicaia hanno illustrato i loro studi sulle vite di due partigiane pugliesi: la coratina Maria Diaferia e la molfettese Cordelia La Sorsa. Tra i relatori dell’iniziativa anche Fiorenza Minervini, presidente ANPI Molfetta, mentre per il Comune di Molfetta presente l’assessore alla Cultura Maridda Poli.

«Il ritratto di questa donna partigiana – afferma l’assessore Poliè decisamente affascinante. Con la passione per lo sport, consegue negli anni Quaranta una laurea, cosa difficile ai tempi per una donna. Ha una figlia, Annamaria, con cui avrà un rapporto meraviglioso, mentre il padre della bambina non la riconosce e scappa in Grecia. Preziosa per questa ricostruzione il lavoro dei ricercatori e soprattutto la testimonianza di Fiorenza Minervini, che ha incontrato più volte proprio la figlia Annamaria».

Cordelia La Sorsa, nata nel 1919, è stata una partigiana molfettese. Suo padre, con il quale aveva uno splendido rapporto, era insegnante e deve aver manifestato insofferenza nei confronti del regime fascista. Cordelia sviluppa un grande amore per lo sport e l’attività fisica, entrando in un’associazione sportiva di atletica leggera e praticando il salto in lungo. Qui conosce Giosuè Poli, atleta poliedrico e allenatore della squadra femminile, con il quale stringerà un rapporto di amicizia molto duraturo. Si trasferisce a Roma per studio ed entra in contatto con i gruppi partigiani di Bandiera Rossa, dei quali farà parte tra il 1943 e il 1945 in qualità di staffetta. La tessera ANPI di Cordelia, ritrovata nell’archivio di Roma, riporta gli anni 1947 e 1948. Le motivazioni per la mancanza dei successivi rinnovi possono essere molteplici, ma probabilmente è il clima di ostilità venutosi a creare nei confronti delle forze dell’ordine e degli impiegati pubblici che avevano militato nelle formazioni partigiane di sinistra. E Cordelia, infatti, lavorava presso il Ministero della Difesa. Negli anni Sessanta coltiva i propri interessi culturali, frequentando la biblioteca del Valle, fondando il circolo letterario “La lampada di Aulino”. Dopo una vita, con all’interno delle Istituzioni si spegne a Roma nel 2003, e viene sepolta per sua volontà nel Campo 109 del cimitero Verano, nella zona dedicata ai combattenti della Resistenza. Per una vita era stata restia a parlare del suo passato partigiano, ma negli ultimi anni lo riconosce orgogliosamente.

La rassegna “Donne resistenti” è un progetto internazionale della Asociación para la recuperación de la Memoria Histórica, cofinanziato dal programma dell’Unione europea “Europa per i cittadini” e realizzato in Italia dall’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Il Museo Civico è aperto dal martedì al venerdì (9.30-13.30, 16.30-20.30), il sabato (9.30-13.30, 16.30-19.30) e la domenica dalle 9.30 alle 13.30; è chiuso il lunedì.

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