«HOLA, ¿QUÉ TAL?» STORIA DI UN MOLFETTESE A VALENCIA

9e2240a78d6a60dc72d15dcbbbe8440e-014
Shares

Molfetta. Da 17 anni vive e lavora nella città spagnola: Nico Di Gennaro racconta la sua storia

molfettanicocontent090222Nico ha 43 anni e all’età di 26 si è trasferito a Valencia, terza città più popolosa della Spagna dopo Madrid e Barcellona.
Ha la faccia simpatica Nico e gentilmente ha rilasciato a noi de il Fatto un’intervista per la rubrica “molfettesi nel mondo”.

Con la sua compagna Miguelina, si occupa di bigiotteria artigianale. Creano oggetti, orecchini, bracciali, collane, anelli in vetro con temi artistici che riportano in miniatura soggetti di dipinti famosi di Frida Khalo, Monet,Van Gogh, Picasso che poi vendono non solo a Valencia, ma in tutta la Spagna partecipando a fiere di artigianato.

C’è grande orgoglio nella voce di Nico e nel suo sguardo quando ci parla del suo lavoro di artigiano, che ha imparato da solo, con l’aiuto della sua compagna, dopo che entrambi avevano perso il lavoro con la crisi economica del 2011.

Il primo trasferimento di Nico in Spagna, avviene con una ditta italiana, per svolgere il suo lavoro di elettricista. Dopo 8 mesi ritorna in patria, ma si sente un pesce fuor d’acqua e comprende che il modo di vivere in Italia non gli aggrada. Quindi riparte per Valencia con l’intenzione, questa volta, di stabilirsi lì a lungo termine. «Non è stato semplice all’inizio. Ho ricevuto critiche da parte dei miei familiari e amici, perchè da subito non hanno compreso la mia scelta “Ce ve facenn?” mi dicevano, ma poi alla fine si sono ricreduti, anzi adesso vogliono venire tutti lì».

I motivi che hanno spinto el señor Nico a scegliere Valencia sono differenti. «Ho girato per tutta la Spagna, ma ho deciso di vivere in questa città, perchè per me è una delle migliori sia a livello sociale sia a livello economico. Inoltre è tranquilla non c’è molta delinquenza e puoi muoverti in macchina, ma anche in bici o con i mezzi. Per essere una città grande Valencia non è caotica, insomma, si vive veramente bene, e anche il clima è strepitoso».

Nico ci ripete che all’inizio non è stato semplice ambientarsi, soprattutto per la lingua «Non parlavo una parola di spagnolo, e ciò che mi ha aiutato è stato proprio il fatto di non essere con gli altri italiani. Ho iniziato a imparare lo spagnolo grazie ai cartoni animati e ai film, “las peliculas” e ovviamente lo stare a stretto contatto con gli spagnoli».

Anche l’amore ha aiutato il nostro Nico, che proprio a Valencia ha incontrato la sua compagna e socia, ed è con lei cha ha fondato il marchio di produzione che ha un nome che la dice tutta sulla passione di Nico e Miguelina per il loro lavoro: “Meraki” che in greco significa “creare con passione”.

Quando chiediamo a Nico cosa gli manca della sua città natale, ci risponde con un sorriso sornione “la comida”, il cibo e ovviamente la famiglia. e gli amici più stretti. «Mi mancano le tipiche scampagnate molfettesi con gli amici, ma alla fine dopo tanti anni fuori ti abitui a un’altra forma di vivere che ovviamente è differente, ma non meno bella. Non mi manca invece il modo di pensare alla molfettese e cioè catalogare, giudicare qualcuno solo per l’apparenza, per come si veste o come porta i capelli. A Valencia invece ognuno è libero di fare ciò che gli pare, nessuno ti giudica, e la gente non si omologa. A volte mi sembra che il molfettese sia rimasto agli anni ’50. E sia ben chiaro, dico questo non per rinnegare Molfetta, anzi, sono orgoglioso di essere molfettese e ovviamente italiano, ed è per questo che mi piacerebbe vedere la mia città migliorata».

Nico, in questi giorni in vacanza a Molfetta, ripartirà a breve. Ritornerà nella sua Valencia, dalla sua amata Miguelina e insieme inizieranno una lunga stagione lavorativa nelle varie fiere in giro per la Spagna. ¡Nico,mucha suerte! 

 

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×