NOMADE PER ISTINTO E PER LAVORO, STEFANIA SGHERZA SALUTA MOLFETTA DA TENERIFE

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Molfetta. Lavora come traduttrice e insegna yoga nella capitale dell’isola spagnola, dove ha trovato “almeno per adesso” la sua stabilità

molfettastefaniasgherzacontentÈ approdata a Tenerife da turista nel 2019 e se n’è innamorata. Stefania Sgherza, giovane donna dall’energia esplosiva originaria di Molfetta, si definisce una grande esploratrice, amante dei viaggi e po’ nomade per natura, ma adesso pare abbia trovato la sua stabilità a Santa Cruz de Tenerife, capitale dell’isola spagnola, dov’è tornata a vivere e a lavorare come traduttrice per un’azienda che opera a livello internazionale e a insegnare yoga.

«È dal 2019 che ho puntato gli occhi su quest’isola, all’inizio ci ho messo piede semplicemente per fare un’esperienza di viaggio lavoro – spiega Stefaniaho lavorato in un ostello/scuola di surf insegnando yoga e gestendo l’ostello in cambio di vitto, alloggio e lezioni di surf, poi come molti qui affermano, quest’isola è magnetica e mi ha attirata a vivere qui: sarà forse merito della presenza di così tanti vulcani che con la loro forza elettrica ti attirano costantemente? Sebbene io ami credere a tutte queste magiche leggende, credo che gran parte del merito del mio trasferimento sia dovuto al fatto che qui posso insegnare yoga grazie alla presenza di tanti turisti e di un clima sempre favorevole oltre a poter esercitare la mia professione di traduttrice in quattro lingue diverse: inglese, francese, spagnolo e italiano».

Stefania Sgherza ha viaggiato moltissimo e dice che difficilmente si stancherà di farlo. Ma quando le domandiamo se le manca Molfetta, risponde: «In generale non mi reputo una persona nostalgica, ma sono sicuramente una persona socievole. Mi mancano quindi tutti i miei storici amici, la mia famiglia, mia nipote che nel frattempo cresce, ma trovo sempre occasione, ovunque mi capiti di trasferirmi, per tornare all’ovile e godere della presenza di tutti ed esplorare tutto ciò che di nuovo la città offre.

La percezione che ho di Molfetta da qui è questa: vedo una città con un buon potenziale, ma poco sfruttato. Sicuramente sono una sostenitrice e frequentatrice di tutte le piccole realtà culturali, associative e ristorative gestite da cari amici che si sforzano costantemente e ce la mettono tutta per creare a Molfetta eventi culturali, musicali e teatrali, talvolta dovendo ricorrere anche a maniere alternative e “underground”, in quanto non supportate dalle istituzioni ufficiali, che dovrebbero invece promuoverle».

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