INAUGURATA IERI A MOLFETTA LA MOSTRA ITINERANTE “COM’ERI VESTITA?”

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Molfetta. La mostra allestita presso il Museo Civico Archeologico del Pulo sarà visitabile nei giorni del 23-24 e 25 marzo. Dopo Molfetta la mostra farà tappa a Giovinazzo

molfettamostracavcontent 220322Ieri, martedì 22 marzo, presso il Museo Civico archeologico del Pulo è stata inaugurata la mostra Com’eri vestita? organizzata dal Centro Antiviolenza Pandora di ambito territoriale Molfetta -Giovinazzo e con il sostegno e il patrocinio dei comuni di Molfetta e Giovinazzo.

Presenti alla cerimonia, l’assessore alle Pari opportunità Isabella de Pietro e Gianna Sgherza assessore ai Servizi Sociali, il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini e il sindaco di Giovinazzo Tommaso de Palma. All’evento hanno partecipato alcune studentesse del Liceo di Scienze Umane Vito Fornari accompagnate dalle loro insegnanti.

Com’eri vestita?/ What were you wearing?” è una mostra itinerante contro gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupro. La mostra è nata nel 2013 da un progetto ideato da Jen Brockman, direttrice del dipartimento per la prevenzione e la formazione sessuale dell’Università del Kansas.

In seguito il progetto è stato portato in Italia dall’associazione Libere Sinergie e in Puglia dal Centro Antiviolenza Sud est donne, dando la possibilità a tutti i cav presenti sul territorio regionale di far conoscere, stimolare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza e dei soprusi che molte donne sono costrette a subire.

In mostra, lungo il viale del giardino adiacente al museo Archeologico del Pulo, appesi a dei cavalletti, come fossero tele, una riproduzione di abiti che raccontano la violenza, lo stupro subito dalle donne che in quel momento li indossavano.

Quotidiani e comuni indumenti, né più né meno. Ogni abito una storia, ogni storia una violenza inflitta da un amico, da un parente, da un paziente, dal marito della vittima. Una semplice gonna con un maglioncino rosso, un paio di jeans, un tubino, una tuta, un camice da lavoro, un tailleur grigio con una camicia bianca, come quello indossato da una giovane avvocata stuprata da un collega. Una mostra che blocca il fiato e fa svanire le parole.

Una mostra che ha l’obiettivo di «sensibilizzare i visitatori e le visitatrici sul quesito emblematico della mostra “Com’eri vestita?”, una domanda che ancora oggi morbosamente si ascolta nelle aule dei tribunali difronte ad una vittima di stupro. – Spiega Valeria Scardigno Presidente del CAV Pandora – Ancora adesso i difensori dell’imputato di stupro interrogano la vittima su come fosse vestita, se portasse biancheria intima, lasciando trapelare in modo piuttosto arrogante che la donna in qualche maniera sia stata concausa della violenza. Anzi, in molti casi viene considerata unica responsabile dello stupro, perché se avesse portato abiti differenti o se si fosse presentata in maniera più convenzionale rispetto agli standard socialmente accettati avrebbe potuto evitare lo stupro».

Sono ancora troppi i luoghi comuni e imbarazzanti che la nostra cultura machista ha nei confronti delle donne. Sono ancora molte le donne che devono prendere consapevolezza di non essere inferiori agli uomini e combattere perché nessun uomo le tocchi se non per dolci carezze e rispettose parole.

La mostra resterà aperta al pubblico, a Molfetta, nei giorni 23-24 marzo dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20 e il giorno 25 marzo dalle ore 10 alle ore 13.

Da venerdì 26 marzo la mostra sarà ospitata nel Comune di Giovinazzo presso la Cittadella della Cultura e resterà aperta al pubblico dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20 nei giorni 26-27-28-29 marzo e sarà

Il Centro Antiviolenza Pandora si trova in piazza Rosa Luxemburg presso il centro civico Anna Maria Bufi a Molfetta.

Numero S.O.S Antiviolenza 1522.

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