OSPEDALE DI MOLFETTA, DONATO ALLA SENOLOGIA ECOGRAFO DI ULTIMA GENERAZIONE

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Molfetta. Sarà consegnato nei prossimi giorni lo strumento diagnostico acquistato grazie all’iniziativa “La prevenzione è un’opera d’arte”, ideata e promossa dall’associazione “La Doppia Elica”

molfettadoppiaelicaecografosenologiaLa cura del carcinoma al seno, tumore tra i più diffusi nella popolazione femminile, passa innanzitutto dalla prevenzione. Per assicurare a tutte le donne una diagnosi precoce, la divisione molfettese dell’associazione “La Doppia Elica” di Bari ha ideato e promosso l’iniziativa “La prevenzione è un’opera d’arte”, finalizzata all’acquisto di uno strumento diagnostico all’avanguardia. L’ecografo, grazie al quale potranno essere individuate lesioni di dimensioni microscopiche, è stato acquistato grazie alla vendita all’asta di oltre sessanta opere d’arte realizzate da altrettanti artisti del territorio e a giorni entrerà in dotazione del reparto di senologia dell’Ospedale don Tonino Bello di Molfetta.  

Il progetto, conclusosi a dicembre scorso, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede comunale di Lama Scotella nella mattinata di ieri, mercoledì 20 aprile, alla presenza di Angela Ingrosso, presidente de “La Doppia Elica Bari, di Maria Rosaria Fracella, dirigente del reparto di Radiologia dell’Ospedale di Molfetta, del senologo Tina Introna e del sindaco di Molfetta Tommaso Minervini.

Le opere donate dagli artisti locali sono state esattamente 67, di cui ne sono state battute all’asta 56 per un valore complessivo di 16mila euro. Il Comune di Molfetta ha acquistato in blocco per 8mila euro le undici opere rimaste. L’associazione “La Doppia Elica” ha poi organizzato la vendita di gadget e destinato parte dei ricavi delle quote associative per raggiungere la cifra di circa 36mila euro, utile all’acquisto dell’ecografo.

«L’adesione da parte degli artisti locali è stata entusiasmante – spiega la presidente Ingrosso – con le 67 opere abbiamo allestito la Sala dei Templari affinché le opere potessero essere ammirate e a dicembre si è tenuta l’asta. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere un obiettivo così ambizioso e utile alla popolazione locale perché, come abbiamo avuto modo di apprezzare soprattutto negli ultimi anni, la diagnosi precoce non solo salva la vita, ma consente di limitare il ricorso a interventi chirurgici e terapeutici invasivi. Il nuovo macchinario consente di andare proprio in questa direzione e siamo felicissimi di poter dire: che belle parole sono i fatti».

«Questo è l’esempio concreto e tangibile – afferma il sindaco Minervinidi come un gruppo di donne abbiano saputo mettersi insieme e realizzare un progetto di grande importanza per la nostra comunità, che è anche uno scossone per la sanità locale, spesso carente non solo di strumentazioni e strutture, ma anche di personale. Un’iniziativa che nasce dal basso e che ricorda alle istituzioni quanto sia importante adoperarsi per consentire la diagnosi precoce di patologie purtroppo sempre più diffuse».

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