RACCOLTA UMIDO, L’ASM DI MOLFETTA FIRMA L’ACCORDO CON IL CONSORZIO BIOREPACK

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Molfetta. L’accordo prevede che l’Azienda Servizi Municipalizzati promuova la raccolta differenziata della bioplastica compostabile, garantisca l’avvio al riciclo organico e favorisca la riduzione dei materiali non compostabili

molfettaasm200122Più risorse per la gestione dei rifiuti, a fronte di una migliore raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi compostabili assieme agli scarti di cucina biodegradabili che, trasformati in compost, contribuiranno a donare salute ai terreni agricoli e a contrastare i cambiamenti climatici.

Sono molti i vantaggi derivanti dalla convenzione firmata nella giornata di ieri tra Azienda Servizi Municipalizzati di Molfetta e Biorepack, Consorzio nazionale del sistema CONAI per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, che devono essere conferiti insieme all’umido. «Un motivo in più per fare una raccolta differenziata di qualità» ha dichiarato Vito Corrado Paparella, presidente di Azienda Servizi Municipalizzati di Molfetta che con l’occasione ricorda quanto sia importante «scegliere sempre sacchetti biodegradabili e compostabili per il conferimento della frazione organica. Non solo aiuteremo l’ambiente, ma eviteremo le penali applicate dagli impianti di compostaggio. E in più otterremo un contributo economico dal nuovo consorzio Biorepack».

In base all’accordo, l’Azienda Servizi Municipalizzati di Molfetta garantirà la gestione dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile insieme alla frazione umida: dalla raccolta differenziata fino al riciclo organico, il compostaggio, in linea con la nuova normativa nazionale che ha introdotto l’obbligatorietà della raccolta differenziata dell’umido urbano insieme alle bioplastiche compostabili dal 1° gennaio scorso.

La convenzione sottoscritta prevede che l’Azienda Servizi Municipalizzati di Molfetta promuova la raccolta differenziata della bioplastica compostabile assieme alla frazione umida, garantisca il successivo avvio a riciclo organico e favorisca la riduzione dei materiali estranei non compostabili.

A fronte di questo impegno il Consorzio Biorepack riconoscerà dei corrispettivi economici attraverso un sistema premiale, basato sulla qualità della frazione umida raccolta in modo differenziato; più elevata sarà la qualità della frazione umida raccolta e maggiori saranno i corrispettivi riconosciuti dal Consorzio Biorepack. Fondamentale sarà il ruolo attivo dei cittadini: dovranno infatti porre la massima attenzione a non conferire rifiuti incompatibili con i rifiuti umidi, in particolare la plastica tradizionale. In questo modo, il Consorzio Biorepack potrà riconoscere al Comune il massimo dei corrispettivi per raccolta, trasporto e trattamento delle bioplastiche compostabili, ovvero fino a circa 250 euro a tonnellata.

«Questo sistema di corrispettivi a scalare è essenziale per incentivare una raccolta della frazione umida di maggiore qualità possibile» spiega Marco Versari, presidente di Biorepack. «In questo senso, ricordiamo di usare sempre i sacchi biodegradabili e compostabili, come le buste della spesa o i sacchetti frutta e verdura, per raccogliere la frazione organica. È anche grazie a questi strumenti se l’Italia è diventato il Paese europeo che raccoglie più frazione organica. Per aumentare ancora queste percentuali di raccolta, insieme all’umido possono essere conferiti anche gli imballaggi alimentari, le cialde delle bevande e le stoviglie purché realizzati in bioplastica compostabile certificata, su cui sono apposti gli appositi marchi».

L’aumento di rifiuti organici correttamente trattati sottrae materiali allo smaltimento in discarica o nell’inceneritore e produce compost, un concime naturale che, diversamente dai fertilizzanti sintetici, “restituisce” sostanza organica ai terreni.

A giovarsene non sono solo le piante e la produttività agricola che, al contrario, in presenza di suoli degradati sta pericolosamente diminuendo, ma anche la lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale. La sostanza organica, infatti, è costituita essenzialmente di carbonio che viene immagazzinato nei terreni, migliorando la fertilità, anziché introdotto in atmosfera sotto forma di CO2, una delle principali cause dell’effetto serra. I suoli sono il secondo più grande magazzino di carbonio nel Pianeta dopo gli oceani. Più carbonio nel terreno significa quindi meno CO2 in atmosfera.

Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006)t. È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.

Foto di copertina di Akil Mazumder da Pexels

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