TARTA-FREE, RESTITUITE AL MARE TRE TARTARUGHE CURATE NEL CENTRO WWF DI MOLFETTA

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Molfetta. Al momento della liberazione in mare erano presenti centinaia di alunni delle scuole di primo e secondo ciclo provenienti da Molfetta e dai Comuni limitrofi

molfettatartafreesettimanabluvespucci 1Tre tartarughe marine della specie caretta-caretta sono state restituite al loro habitat durante l’evento “Tarta-Free”, andato in scena nella mattinata di ieri, martedì 26 aprile, sulla spiaggia della Prima Cala. Oltre 400 alunni delle scuole di primo e secondo ciclo, provenienti da Molfetta e dai Comuni limitrofi, hanno assistito all’evento e seguito col fiato sospeso il momento della liberazione in mare delle tartarughe.

L’iniziativa, rimandata a causa del maltempo e prevista inizialmente per l’11 aprile scorso, giorno in cui ricorreva la Giornata Nazionale del Mare, chiude simbolicamente la “Settimana Blu” organizzata e promossa dall’IISS Amerigo Vespucci e dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Molfetta con il Patrocinio del Comune di Molfetta.

Tratte in salvo e curate presso il Centro di recupero WWF guidato da Pasquale Salvemini e annesso all’Istituto Nautico, le tre tartarughe sono state dapprima liberate in mare e poi condotte al largo da altrettanti operatori del Centro in tenuta da sub, che le attendevano in acqua. Al largo della Prima Cala, lo sguardo vigile di una motovedetta della Capitaneria di Porto di Molfetta. A garantire la sicurezza a riva, invece, diversi agenti della Polizia Locale e i volontari di protezione civile del SER Molfetta.

La liberazione è seguita al saluto di benvenuto del dirigente scolastico dell’IISS Vespucci, Carmelo D’Aucelli, e ad un breve intervento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Molfetta, Giacomo Rossiello.

«Oggi è una giornata particolarmente emozionante – spiega Pasquale Salvemini, responsabile del Centro di recupero WWF di Molfetta – perché dalla Prima Cala non venivano liberate tartarughe marine da oltre dieci anni. La sensibilizzazione verso queste tematiche parte innanzitutto dalle marinerie, quindi abbiamo contribuito in questi anni a un cambio di mentalità e questo è il risultato finale. Si tratta di animali che sono sempre più in difficoltà a causa di una molteplicità di problematiche: dall’inquinamento delle acque alla presenza della plastica e ai fattori antropici. Per cui c’è bisogno davvero della collaborazione di tutti per aiutare la specie a non estinguersi. Fondamentale è anche la sensibilizzazione delle nuove generazioni attraverso eventi come quello di oggi e attraverso una informazione costante. Partiamo dai più piccoli affinché inizino il prima possibile a pensare a un mondo migliore e a costruirlo».

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