FELICE SPACCAVENTO GUIDA MISSIONE IN UCRAINA: TRATTI IN SALVO DODICI RIFUGIATI

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Molfetta. Il medico rianimatore molfettese ha guidato il personale che si è occupato del trasferimento in aereo di dodici rifugiati ucraini, tra cui quattro bambini in difficoltà ricoverati all’arrivo nell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari

molfettaspaccaventomissioneumanitariaucrainacontentIl medico molfettese Felice Spaccavento, assieme all’infermiera Giuseppina Muggeo e dalla mediatrice culturale della Regione Puglia Karina Pershyna, si è recato in Polonia, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, per una missione umanitaria finalizzata a trarre in salvo dodici rifugiati ucraini, tra cui otto bambini. 

Quattro di loro necessitano di cure specifiche e sono stati ricoverati a Bari nell’Ospedale Giovanni XXIII nel reparto di Malattie metaboliche, insieme alle mamme e alla sorellina di uno dei pazienti, per non separarli. Gli altri sono stati accolti a Molfetta e a Barletta in due comunità.

A darne notizia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che appena a margine della missione umanitaria spiega: «L’operazione di trasferimento in aereo è andata a buon fine: il nostro personale, guidato dal medico rianimatore Felice Spaccavento  si è recato in Polonia, nell’aeroporto di Rzesow a circa 70 km dal confine con l’Ucraina, a prenderli con un ATR42 della Guardia Costiera di Catania, partito dall’aeroporto di Bari oggi (ieri, sabato 30 aprile, per chi legge) alle 9.30 e rientrato alle 17.30 con a bordo i 12 rifugiati. Siamo pronti a dare loro tutte le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno», ha concluso il governatore Emiliano.

«È stata una delle esperienze più toccanti della mia vita – ha dichiarato il dottor Felice Spaccaventoho visto nei loro occhi la paura, il timore, la drammaticità della guerra che era lì, a pochi chilometri di distanza. Sono orgoglioso di aver portato il team dalla Puglia ed essere riuscito a recuperare questi bambini che finalmente, forse, potranno tornare a sorridere un po’ di più nonostante quello che hanno subito».

 

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