MARINERIA DI MOLFETTA IN STATO DI AGITAZIONE: ANCORA UNO SCIOPERO PER IL CARO GASOLIO

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Molfetta. I pescherecci sono fermi nel Porto da lunedì scorso in segno di protesta

molfettascioperopescatoriminervinicontentContinua la protesta della marineria molfettese, segnata ancora una volta in questi giorni dalla difficoltà di fare fronte alle spese legate al costo del carburante, schizzato negli ultimi mesi a oltre 1,70 euro al litro. In media, per il lavoro giornaliero di un peschereccio, è necessaria attualmente una spesa di almeno mille euro.

Una condizione di insostenibilità economica che va avanti da mesi e che torna adesso ad agitare gli animi dei tanti lavoratori del settore, che contestano allo Stato la mancanza di sostegni economici adeguati.

«Un fermo biologico straordinario per arginare il problema del caro gasolio e permettere alle marinerie di sopravvivere». Lo chiede il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, ancora una volta al fianco dei pescatori molfettesi che sono in stato di agitazione.

«In questi giorni – continua il primo cittadino – la Regione sta finalmente sbloccando i contributi Covid per il comparto pesca, ma questa misura è insufficiente. Se prima il gasolio incideva fino al 30% dei costi, adesso siamo arrivati quasi al 70% e l’attività di pesca non è più sostenibile. Per scongiurare un nuovo blocco, la crisi dell’intero comprato e la conseguente assenza sui mercati di prodotto ittico nazionale fresco è fondamentale che il ministero delle Politiche agricole agisca il prima possibile con misure impattanti».

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