L’IMPORTANZA STRATEGICA DEL PORTO DI MOLFETTA SECONDO L’IMPRENDITORE VITO TOTORIZZO

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Molfetta. Da 45 anni alla guida dell’impresa portuale leader della logistica in Puglia, il dott. Totorizzo spiega perché il Porto di Molfetta assumerà un’importanza strategica all’interno del sistema portuale dell’Adriatico

molfettaportovitototorizzoIl nuovo Porto di Molfetta tra un anno sarà pronto per l’utilizzo e diventerà in poco tempo un punto di riferimento strategico per le grandi imprese. Ne è certo il Capitano Vito Leonardo Totorizzo, imprenditore molfettese alla guida di Istop-Spamat Srl, impresa portuale leader in imbarchi e sbarchi presso i Porti di Molfetta, Bari e Barletta, diventata nel tempo una realtà capace di incidere positivamente sull’economia dell’intera Regione. Prima impresa per anzianità e fatturato nel Porto di Bari, la Istop-Spamat è pronta a scommettere sul nuovo Porto commerciale di Molfetta, su cui ha orientato alcuni mirati investimenti, che sarà dotato di un efficiente hub intermodale.

«Ritengo che per giugno del 2023 – dichiara il dott. Totorizzosarà perfettamente funzionante. Le banchine sono tutte in ordine, con i parabordi e possono ospitare già navi e imbarcazioni. Sarà un Porto che, con i suoi 850 metri di banchina, potrà dire la sua tra i Porti dell’Adriatico. Il tessuto imprenditoriale che ne è alla base dovrà crescere e strutturarsi meglio, ma dalla parte del nostro Porto abbiamo la ZES – Zona economica speciale, che prevede l’area retroportuale, che Molfetta ha al confine con l’agro di Bisceglie, non si estenda a ridosso dei centri urbani. L’elemento che distingue Molfetta è che il retroporto, esteso su una superficie di 27 chilometri quadrati, si trova a una distanza considerevole dalle due città e questo significa avere più spazio a disposizione per gli insediamenti produttivi.

Molfetta inoltre è da sempre il Porto naturale per le città dell’entroterra e potrà presto diventare un centro di scarico e smistamento di una altissima quantità di merci provenienti dalle aziende più disparate. Questo perché il vero asso nella manica del nostro retroporto è che dista pochissimo dalla Statale 16 bis e si trova ad appena 400 metri dalla ferrovia. Grazie a questa precisa caratteristica, che nessun Porto di Puglia possiede – continua il Capitano Totorizzo Molfetta avrà un boom eccezionale. Sfruttando l’alta velocità, già presente sull’adriatica e tra qualche anno attiva anche tra Napoli e Bari, le merci viaggeranno più rapidamente e gli autotrasportatori non dovranno più affrontare percorsi lunghi, sia che provengano da nord, che da sud.

Il Porto di Molfetta, grazie anche al contributo del sottoscritto e alle grandi aziende pronte a investire, rappresenta un’opportunità di sviluppo per tutta la Puglia. La nostra Regione diventerà quella piattaforma logistica che immaginiamo da anni, intercettando e migliorando il traffico delle merci che ci passano sotto al naso e che saremmo in grado di gestire in maniera più sostenibile, sia sotto il punto di vista economico, che ambientale. Pensare in grande non è peccato, vediamo di iniziare a farlo. Alla mia veneranda età – conclude il dott. Vito Totorizzo non sono un sognatore, sono un imprenditore capace di avere uno sguardo lungo tanto sul passato che sul futuro».

Ex navigante, comandante di lungo corso, agente marittimo, capo pontile, spedizioniere doganale, fino a diventare socio della SPAMAT di Molfetta, impresa portuale di cui è a capo da 45 anni, il Capitano Vito Totorizzo è tra i relatori che oggi pomeriggio interverranno in occasione del seminario “Manifattura e Logistica: insieme per vincere la sfida del futuro”. Il convegno si terrà presso l’Istituto Nautico “A. Vespucci” e si concentrerà sulla presentazione dell’hub intermodale del Porto di Molfetta.

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