INNOVAZIONE, DIRITTI E TUTELA AMBIENTALE: IL PIANO DI INFANTE PER MOLFETTA

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Molfetta. Il candidato sindaco entra nel merito di un altro importante capitolo del programma elettorale, che riguarda lo sviluppo del comparto produttivo cittadino

molfettagiovanniinfanteSviluppo integrato, tutela dei diritti dei lavoratori e salvaguardia ambientale sono alcuni dei temi caldi su cui si concentra il programma elettorale di Giovanni Infante, candidato sindaco per la divisione locale di Rifondazione Comunista / Compagni di Strada.

«Lo sviluppo economico di Molfetta – spiega il dottor Infante in una nota stampa – non può prescindere da un ruolo trainante delle realtà industriali della zona ASI e PIP. L’amministrazione uscente ha ritenuto che le direttrici di investimento per il futuro della città fossero ben altre, rinunciando ad un ruolo attivo del pubblico nel rilancio delle attività produttive. Noi immaginiamo una città diversa, in cui lo sviluppo e l’innovazione tecnologica vadano di pari passo con i diritti dei lavoratori e la tutela dell’ambiente.

Per questo proponiamo che la prossima amministrazione si impegni nel sottoscrivere specifiche convenzioni con l’Università e il Politecnico di Bari per avvicinare il mondo accademico alle realtà produttive del nostro territorio. Serve fare rete per intercettare i fondi comunitari destinati alla ricerca e sviluppo e accrescere le competenze e le potenzialità delle nostre imprese, portando occupazione di qualità e sviluppo a lungo termine nell’ambito della meccanica, dell’agroalimentare e non solo.

Tutto questo è possibile immaginando un Osservatorio permanente tra Comune, sindacati e datori di lavoro, in cui l’ente comunale agisca come soggetto di controllo per garantire la sicurezza e la salubrità sui posti di lavoro, e come tramite tra l’imprenditoria locale e il sistema dell’istruzione e formazione.

Un luogo istituzionale, insomma, in cui si concerti uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle condizioni di chi lavora e dell’ambiente, in cui l’amministrazione possa dire la sua sulle numerose crisi aziendali che vive il nostro territorio, a sostegno di quelle lavoratrici e lavoratori troppo spesso lasciati soli.

Sviluppo sostenibile appunto e rispettoso della peculiarità del territorio, per questo siamo contrari al maxi progetto di mitigazione idraulica della zona PIP da oltre 25 milioni di euro, progetto ad altissimo impatto ambientale e paesaggistico, che non risolve il problema del rischio idrogeologico dell’area.

Si sarebbe potuto fare di più e meglio, prendendo seriamente in considerazione le proposte alternative, che prevedevano di ristabilire il corso naturale delle lame, con opere meno impattanti, meno costose e più funzionali.

Il nostro impegno è nella costruzione di un’economia che sia più di così, pensando un modello di sviluppo che metta al centro le persone, le loro professionalità e la tutela dell’ambiente».

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