PESCATORI DI MOLFETTA IN SCIOPERO: «TORNEREMO IN MARE QUANDO AVREMO CERTEZZE»

e257dea5139a850abe8e64c57581062c-9a7
Shares

Molfetta. Prosegue la protesta della marineria molfettese, in attesa dei provvedimenti annunciati dal governo regionale e nazionale

molfettascioperopescatoricontentAnche oggi, martedì 7 giugno, i pescatori di Molfetta si rifiutano di lavorare. È iniziata ieri la terza settimana di sciopero e la situazione diventa sempre più critica per l’intera filiera, eppure all’orizzonte continuano a non intravedersi soluzioni immediate, ma solo vecchie promesse che stentano peraltro a concretizzarsi.

«Posto che alcune marinerie del centro nord sono tornate a svolgere il proprio lavoro – spiega Franco Minervini, presidente di Assopesca Molfetta – stiamo cercando in queste ore di valutare la situazione. Siamo in una fase di stallo: alcuni provvedimenti sono stati effettuati, la Regione ha stanziato 3 milioni di euro, il Ministero per le Politiche Agricole ne ha stanziati 15 milioni di euro, il decreto direttoriale sugli indennizzi del fermo pesca è stato firmato, ma non si vedono ancora gli effetti. Il problema è che questi provvedimenti dovrebbero non solo concretizzarsi, ma incastrarsi bene tra loro. Attendiamo ad esempio la famosa CISOA: è stato stabilito che dal gennaio 2022 la pesca entra in questo sistema di ammortizzatori sociali, ma ancora non è stato firmato alcun decreto. Queste sono le soluzioni che speriamo vengano adottate a breve termine. Per quanto riguarda invece le soluzioni su lungo periodo, i pescatori chiedono che il gasolio sia venduto a prezzo calmierato e questo garantirebbe loro di lavorare con continuità, anziché a singhiozzi come accade da qualche tempo a causa del caro carburante.

L’unico aiuto reale giunto sinora è il riconoscimento del credito d’imposta per il primo trimestre del 2022, che è già operativo. Il che vuol dire che dal prossimo pagamento le imprese di pesca possono compensare il 20% sull’acquisto del gasolio del primo trimestre del 2022. Solo che allora il gasolio costava 0.70/0.80 euro, oggi invece sfiora 1.30 euro e perciò il rischio è quello che il sostegno sia vanificato».

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×