COMUNALI. CULTURA E ISTRUZIONE A MOLFETTA: LE PROPOSTE DI GIOVANNI INFANTE

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Molfetta. Il candidato Giovanni Infante interviene sull’importanza delle politiche culturali come azione necessaria e indispensabile per la costruzione della cultura civica a partire dalle generazioni più giovani

molfettarifondazioneinfantecontentLe politiche culturali di un’Amministrazione comunale non possono essere frutto di improvvisazione, non possono e non devono seguire criteri di occasionalità, di attenzione solo all’evento momentaneo e slegato dal contesto in cui viene calato dall’alto e senza una seria programmazione di lunga durata: in questo modo la comunità non si sentirà mai coinvolta e le sue potenzialità creative non potranno mai trovare spazio.

Gli strumenti di una seria condivisione, sostiene il candidato Infante: «Devono essere ripensati e potenziati, a partire dal Forum della Cultura, strumento fondamentale di partecipazione democratica, capace di “accompagnare” l’Amministrazione nella definizione delle “idee forti” su cui basare ogni intervento e nella realizzazione condivisa della programmazione culturale».

Al tempo stesso inscindibile resta la relazione tra promozione della cultura e delle arti e le politiche formative e dell’istruzione, in un connubio che vede oggi le esperienze della comunità educante come un elemento essenziale della costruzione della cultura civica, a partire dalle generazioni più giovani.

La necessità di fronteggiare il fenomeno dell’abbandono scolastico, che dalle ultime indagini ISTAT nel meridione vede il 16% dei ragazzi tra i 18-24 non proseguire nel percorso di studi dopo la licenza media spesso per ragioni legate al contesto economico delle famiglie di provenienza, impone a tutti di sperimentare nuove strade di coinvolgimento, come l’esperienza pilota del Reddito di formazione avviata a Barletta nei primi anni dello scorso decennio. Si tratta di una forma di sostegno al reddito svincolata dal criterio del merito e riconosciuta alle ragazze e ai ragazzi su base ISEE, liberandoli dal ricatto della sopravvivenza.

Non basta riaprire la biblioteca comunale, rimasta chiusa per anni nell’indifferenza dell’amministrazione uscente, incapace di individuare un altro spazio pubblico per rispondere alla forte domanda degli studenti. Serve rilanciare, invece, l’attivazione di spazi di cultura e al tempo stesso di socialità, individuando delle vere e proprie aule studio di quartiere, aperte anche ai più piccoli e nelle quali provare a organizzare servizi di “accompagnamento” allo studio per i ragazzi più fragili e prossimi all’abbandono dei percorsi scolastici.

Di seguito cinque idee su cui Giovanni Infante si confronterà con i cittadini: il sistema della creatività artistica e scientifica, il sistema dei servizi culturali ed educativi, il sistema della valorizzazione del patrimonio culturale, il sistema dello spettacolo, il sistema della promozione turistica. «Per una città più attiva di così – conclude Infante – continueremo ad approfondire le tematiche negli ultimi giorni di campagna elettorale e durante l’iniziativa di chiusura».

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