REFERENDUM GIUSTIZIA, IL MAGISTRATO DE LUCA SPIEGA I 5 QUESITI DURANTE UN CONVEGNO PUBBLICO

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Molfetta. Raffaella de Luca, magistrato presso il Tribunale dei Minori di Bari, entrerà nel merito dei cinque quesiti referendari abrogativi

molfettaincontroreferendum12giugno22Giovedì 9 giugno alle ore 20.30, presso l’auditorium della Parrocchia Madonna della Rosa di Molfetta, Raffaella de Luca, Magistrato presso il Tribunale per i Minori di Bari, terrà una conferenza sui cinque referendum abrogativi sulla Giustizia, su cui è chiamato a esprimersi l’elettorato italiano domenica prossima, 12 giugno, dalle ore alle ore 23.

Ogni quesito, per essere valido, deve raggiungere il quorum: vuol dire che deve votare la metà più uno degli aventi diritto (50%+1). Il referendum numero 1 (scheda rossa) riguarda l’abrogazione della “legge Severino”, ovvero del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

Per il referendum numero 2 (scheda arancione) il tema è la limitazione delle misure cautelari: riguarda l’abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.

Il referendum numero 3 (scheda gialla) riguarda la separazione delle funzioni dei magistrati e, in particolare, l’abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.  

Il referendum numero 4 (scheda grigia) riguarda l’abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione, dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.

Il referendum numero 5 (scheda verde) propone l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. In particolare, si chiede l’abrogazione della legge 24 marzo 1958, n. 195 (“Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura”) nella parte che prevede l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura.

«Nonostante la città viva il momento elettorale delle elezioni comunali, non dobbiamo dimenticare l’importanza di un referendum che è espressione della democrazia diretta», ha dichiarato il moderatore della serata, nonché vice parroco, don Ignazio de Nichilo.

Dovere di informazione dunque, in una serata che è aperta a tutti coloro che vogliono informarsi oggettivamente sui quesiti e su cosa comporti votare SI o NO. Un momento di confronto a tre giorni dal voto da non lasciarsi sfuggire».

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