MolFest, LE PAROLE D’ELOGIO E I RINGRAZIAMENTI DEL SINDACO MINERVINI SULLA 1°EDIZIONE DEL FESTIVAL
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Molfetta. A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale il candidato sindaco Giovanni Infante elenca i cinque piani da realizzare nell’ ambito dell’urbanistica e dei lavori pubblici
L’urbanistica non è un concetto avulso dall’idea di città che si vuole realizzare. Se nel secolo scorso si è pensato che la realizzazione di un piano regolatore fosse solo un riequilibrio numerico degli standards abitativi in relazione al numero degli abitanti, oggi dobbiamo avere una visione più organica che comprenda le esigenze di sviluppo di un territorio senza violare le sue caratteristiche paesistiche e le sue risorse storico ambientali.
Il PRGC di Molfetta si poneva una prospettiva di sviluppo demografico che non si è poi realizzata (75.000 ab). Oggi, lo strumento urbanistico necessita di una importante rimodulazione. Il PUG-Piano Urbanistico Generale- il nuovo strumento urbanistico capace di risolvere tale problematica.
In esso, la definizione delle invarianti territoriali verifica la compatibilità con il PPTR- Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e l’individuazione delle invarianti strutturali definisce quegli ambiti sociali, spaziotemporali e relazionali che caratterizzano il territorio.
Tali fondamenti preludono alla pianificazione urbana, da attuare secondo programmi e strategie costantemente legati all’effettivo sviluppo del territorio. Solo con l’approvazione di un PUG e la costituzione di un ufficio di piano possiamo dare corso al programma urbanistico basato sui seguenti punti.
Consumo zero di suolo. Il territorio di Molfetta è stato oggetto in questi ultimi anni di una forte aggressione sia in ambito urbano che nelle aree produttive; non si è tenuto conto dell’assetto idrogeologico e ora appare urgente intervenire per risanare il danno operato.
Gli interventi di mitigazione idraulica non devono costituire ulteriore consumo di suolo o cementificare i territori agricoli con faraonici canaloni, ma intervenire nel ripristino del normale corso delle lame al fine di garantire il regolare displuvio delle acque.
Il decremento demografico deve indurre a ridimensionare i piani di espansione, congelando i comparti non ancora realizzati ma garantendo comunque le quote di edilizia economica e popolare non realizzate nelle aree già urbanizzate.
Edilizia residenziale, il blocco dell’espansione urbana non comporta di fatto il blocco dell’edilizia: tutt’altro.Ne sono testimonianza tutti gli interventi di riqualificazione energetica realizzati negli ultimi anni.
C’è molto da fare nell’ambito della rigenerazione urbana, sia nelle aree periferiche che in quelle centrali e storiche. La riqualificazione del waterfront, la rigenerazione del quartiere Catacombe e delle Camere Nuove, la riconnessione dei quartieri di espansione, i piani di recupero dei quartieri Murattiani, il piano dei parcheggi e della viabilità e un nuovo e più esteso piano del commercio possono essere i fattori trainanti di una nuova stagione di recupero urbano.
Lavori pubblici. Deve finire la stagione del fare per consumare soldi e iniziare la stagione del fare per riqualificare la città. Pochi progetti mirati, ma soprattutto con programmi di manutenzione e gestione, perché il patrimonio pubblico sia tutelato e valorizzato.
Il verde urbano, i parchi, gli edifici pubblici, le strade, il decoro urbano devono essere l’obiettivo principale di questa amministrazione. Inoltre devono essere definitivamente completate quelle opere strategiche come il porto, mercantile, peschereccio e da diporto e riprogettate e localizzate correttamente quelle logistiche (terminal ferroviario) se ritenute necessarie. Le nuove opere pubbliche o le opere di trasformazione devono essere progettate con procedure concorsuali, progetto per spiaggia Maddalena, waterfront, teatro comunale, piano dell’agro, margine urbano.
Mobilità sostenibile. Va rilanciato ed attuato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), rimasto per gran parte lettera morta, realizzando finalmente una rete di piste ciclabili e delle postazioni di bike sharing. Va inoltre adottato un Piano del Traffico, che rilanci il trasporto pubblico, ma preservando le zone di pregio storico e ambientale. Immaginiamo una Molfetta meno congestionata dal traffico, in cui la pedonalizzazione del Lungomare e di Corso Dante nei weekend, significhi anche riappropriazione di spazi e di socialità, individuando aree permanenti di park & ride per collegare centro e periferie.
Aree cimiteriali. Riteniamo che le aree di nuova espansione del cimitero vadano opportunamente adeguate agli standard presenti nelle altre zone, con un’opera di cura e manutenzione in discontinuità col recente passato. Va individuata finalmente una struttura per il commiato laico e realizzato un impianto per la cremazione, sarebbe un gesto di enorme civiltà e di inclusione.
Infine, pensiamo vada individuata un’area in Città per la realizzazione di un cimitero degli animali.
Pensiamo quindi, che serva pensare un’urbanistica a misura di cittadino, che tuteli l’ambiente e permetta di ricucire il tessuto urbano e sociale, insomma pensiamo ad una Molfetta che sia molto più vivibile di così e sappiamo come prendercene cura con Giovanni Infante Sindaco.
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