MIGRART: DAL PULO DI MOLFETTA UN INNO CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DI GENERE

9a0765634720aac99fa86ec0a71de41f-f34
Shares

Molfetta. Si è svolto ieri sera presso il Pulo di Molfetta lo spettacolo MigrArt – L’arte di essere liberi. Un omaggio a tutte le donne

molfettacorpodiballo2A partire dalle ore 19 di ieri venerdì 15 luglio, il Pulo si è fatto contenitore e divulgatore di cultura e bellezza con una performance tutta al femminile.

Tra i suoni della natura, tra la flora selvaggia della dolina molfettese, dodici donne con il linguaggio della danza e con il canto hanno reso omaggio al genere femminile che ancora oggi, a dispetto di una ingannevole evoluzione umana, sono vittime di un sistema machista che le considera un gradino sotto la sfera maschile.

La performance ha avuto inizio nei pressi dell’opificio della nitriera. A dare il via alla pièce nove danzatrici che hanno armoniosamente ballato per tutte quelle donne a cui sono negati i diritti fondamentali.

«Molti sono ancora i posti nel Mondo in cui la donna non ha diritto di parola, di voto, di interazione, non può assolutamente far parte della vita di tutti i giorni, non può fare sport, non ha parità di stipendio.

Noi con questo spettacolo – continua il presentatore e portavoce dell’associazione, Giuliano Cilibertinon possiamo fare nulla e di certo le cose non cambieranno, ma possiamo essere una goccia in questo mare tanto sventurato e tanto agognato da molti che arrivano con tanta speranza, ma che spesso non riescono ad approdare alla riva voluta e desiderata. Il nostro scopo è quello di diffondere la cultura e il rispetto nei confronti di un genere, quello femminile sottovalutato e bistrattato».

Un inno e un grido composto alla libertà, che ieri sera si è respirato grazie anche alle bellissime aree eseguite da Annalisa Dell’Aquila, Anna Maria Loiacono e Giusy Andriani, accompagnate dai maestri Saverio de Robertis e Roberto Spagnoletta.

Forse come ha detto, il bravo ed emotivamente coinvolto, Giuliano Ciliberti, con uno spettacolo non si possono risolvere le difficili dinamiche di una società ingiusta, ma è certo che con l’arte e la cultura si possono piantare tanti piccoli semini di speranza.

Un evento commovente e ricco di emozioni che ha fatto accapponare la pelle, e la cui specialità è stata esaltata dalla bravura degli artisti tra cui ricordiamo le eccellenti ballerine Rebecca Caldarulo, Claudia Danza, Daniela Massari, Giulia Panebianco, Lu Na, Marina Roselli, Serena Santorsola e Greta Zingariello, guidate dalla direttrice artistica e coreografa Giuliana Squeo, con la regia di Mirko Guglielmi.

Con la speranza che MigrArt- L’arte di essere liberi  venga replicato al più presto noi de Il Fatto ci uniamo alla lotta contro la disparità di genere ricordando una bellissima poesia di Alda Merini con cui lo spettacolo ha avuto inizio: « Fragile e opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancor vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore». A tutte le Donne.

 

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×