MOLFETTA RICORDA IL DRAMMA DELLA REGIA NAVE “ROMA” ATTRAVERSO LE MEMORIE DEI SUPERSTITI

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Molfetta. Si terrà sabato prossimo presso la sede dell’associazione Eredi della Storia, un incontro pubblico per celebrare la memoria dei marinai molfettesi dispersi durante l’affondamento della regia nave “Roma”

molfettaregianaveromaCon una conferenza storica aperta al pubblico, Molfetta ricorda il dramma della regia nave “Roma” e celebra il ricordo delle 1393 vittime, tra cui sei marinai molfettesi. L’evento, cui il Comune di Molfetta ha conferito l’alto patrocinio, si svolgerà sabato 24 settembre, alle ore 18.30 presso la sede dell’associazione Eredi della Storia – ANMIG.

La conferenza di sabato prossimo sarà incentrata sulla relazione del 1° Luogotenente Michele Fiorentino, studioso e autore, mirata a far conoscere la dinamica delle varie fasi offensive che condussero la Corazzata “Roma” all’affondamento. In particolare, la relazione del dott. Fiorentino si soffermerà sulle 64 testimonianze rilasciate dai marinai di ogni grado alla Commissione Indagine Speciale e di altre testimonianze consegnate in punto di morte ai propri familiari, cariche di sentimenti dolorosi e amare verità.

Sarà onorata la memoria dei sei Marinai Molfettesi dispersi: Amato Onofrio, Armenio Giovanni, Centrone Domenico, De Gennaro Giuseppe, De Santis Paolo e Mezzina Mauro.

A seguito della relazione del Luogotenente Michele Fiorentini, si alterneranno gli interventi dell’Avv. Nicola Bufi, del Cav. Sergio Ragno, del Dott. Andrea De Gennaro e del Prof. Luigi Campo.

«La Squadra navale italiana – ricorda Gabriele De Ceglia dell’associazione Eredi della Storia – lasciò il Porto di La Spezia alle ore 2 del 9 settembre con destinazione La Maddalena, in base agli ordini ricevuti dal Comando di Supermarina Roma. Nelle prime ore del pomeriggio, alle 14.24, il Comando squadra ricevette un messaggio che annunciava che le truppe tedesche avevano occupato il porto di La Maddalena e ordinava di dirigersi verso il porto di Bona. L’ammiraglio in Capo, Carlo Bergamini, ordinò di invertire la rotta all’intera squadra che, contro manovrando, si diresse verso le acque dell’Asinara.

Alle ore 15.10 venne lanciato l’allarme aereo, un gruppo di 15 aerei tedeschi, Do.217, si avvicinava alla squadra italiana e da grande altezza ,5000 metri, sganciò le bombe sulle navi italiane. Un nuovo tipo di bomba planante radioguidata FX.1400, denominata Fritz X, fu lanciata sulla squadra navale italiana e verso le 15.46 una prima bomba colpì la regia nave “Roma”, mentre accostava a sinistra, all’altezza delle torri da 90 metri verso poppa. La bomba perforò i ponti corazzati ed esplose sotto lo scafo, riducendo momentaneamente la velocità della grande unità, imbarcando acqua. Alle 15.52 una seconda bomba colpì la regia nave “Roma” a proravia, precisamente all’altezza della seconda torre di grosso calibro. Lo scoppio della bomba fece deflagrare i depositi di munizioni e asportò dallo scafo la seconda torre dei grossi calibri o da 381.

La nave sobbalzò paurosamente e fu avvolta completamente dalle fiamme e, in pochi minuti, si capovolse per poi spezzarsi in due tronconi che affondarono rapidamente. L’Ammiraglio Bergamini e 1392 uomini persero la vita e il rimanente dei naufraghi, oltre 592 uomini, fu raccolto dai Cacciatorpediniere di scorta per poi essere condotto nell’approdo spagnolo di Porto Mahon per le cure. A poche miglia di distanza due Cacciatorpediniere, il Vivaldi e il Da Noli, affondavano dopo aver sostenuto diversi scontri a fuoco contro unità navali e aeree tedesche e molti altri marinai morirono».

 

Fonte foto: Wikipedia

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