LA BIBLIOTECA COMUNALE DI MOLFETTA RIAPRE I BATTENTI, IL SINDACO MINERVINI: «ABBIATENE CURA»

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Molfetta. Con una cerimonia pubblica, la biblioteca comunale “G. Panunzio” è stata ufficialmente restituita alla comunità venerdì scorso

molfettabibliotecacomunale5Più moderna, più ampia e più luminosa. La biblioteca comunale di Molfetta, collocata nei meravigliosi ambienti storici della Fabbrica San Domenico, oggi si presenta così. Oggetto di un lungo intervento di ristrutturazione e ammodernamento, operato grazie ai fondi del bando regionale “Community Library”, la struttura intitolata a Giovanni Panunzio è stata ufficialmente restituita alla comunità lo scorso venerdì 30 settembre, in occasione di una cerimonia pubblica.

Presieduto dal sindaco Tommaso Minervini, dal vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Nicola Piergiovanni, dall’assessore alla Cultura Giacomo Rosiello e da altri esponenti dell’amministrazione comunale, il momento celebrativo è stato animato dall’esibizione della SaviOrchestra, l’orchestra giovanile composta dagli alunni di seconda e terza media dell’Istituto comprensivo Scardigno-Savio.

La monumentale struttura che accoglie la biblioteca comunale, presenta adesso al suo interno ambienti più luminosi, una sala lettura per piccoli e piccolissimi, nuovi spazi al terzo piano della fabbrica da utilizzare per conferenze, tavole rotonde o studio. E poi, la nuova Sala Finocchiaro, la Sala de Gennaro, la possibilità di muoversi in corridoi impreziositi da splendide opere d’arte, rivenienti dal patrimonio comunale che, però, in pochissimi avevano avuto modo di apprezzare. E ancora le sale in cui sono esposti i testi più preziosi del fondo librario antico.

«Abbiatene cura – ha affermato il sindaco, Tommaso Minervini, nell’intervento che ha aperto il momento celebrativo – oggi restituiamo alla città la biblioteca in tutta la sua bellezza. È costata tantissimo alla comunità. Non solo in termini economici. Devo ringraziare le ditte che con molta pazienza e professionalità hanno eseguito lavori importanti e delicati, tutti i professionisti dell’Ufficio tecnico (Satalino, Fatone e Gigotti e tutti i loro collaboratori), quelli esterni che hanno curato ogni intervento sia strutturale che impiantistico che tecnologico, gli operatori delle strutture culturali, coordinati dalla dirigente Lidia De Leonardis, la direttrice della biblioteca, Rosaria Fontana, cui è affidata la custodia e la vitalità della biblioteca, e tutto il mio staff, coordinato dal mio capo di gabinetto Rosa Losito per l’organizzazione della serata. E gli altri Settori del Comune, in quanto senza una concreta sinergia nulla è possibile. Qui abbiamo portato i quadri della cosiddetta “quadreria”, quelli che erano nascosti a palazzo Giovene, e che in pochissimi avevano avuto modo di apprezzare. In ultimo riapriamo due sale, la ristrutturata sala Finocchiaro, e oggi apriamo una sala che per me, in qualche modo, significa onorare un debito morale, la sala dedicata a Giovanni de Gennaro, grazie alle due figlie, Rossana e Serena, abbiamo tutta la sua dotazione libraria a servizio della Comunità. Un grazie particolare alla dirigente, ai professori e agli studenti del corso di musica della Savio. Ora – ha concluso il Primo cittadino – sappiate tutti rispettare questi luoghi e custodirli».

Per consentire una migliore fruizione della Fabbrica, a breve, ci sarà un bando che garantirà l’utilizzo degli spazi anche di fuori degli orari comunali.

 

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