ANTEPRIMA “STORIE ITALIANE”, LILIANA SEGRE E IL LIBRO “LA MEMORIA RENDE LIBERI” PROTAGONISTI DEL FESTIVAL LETTERARIO TARGATO IL GHIGNO

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Molfetta. In occasione della Giornata della Memoria, sarà presentato a Molfetta il libro che Liliana Segre ha scritto a quattro mani con Enrico Mentana

molfettalilianasegreLa vita della senatrice a vita Liliana Segre sarà al centro dell’incontro letterario che si terrà a Molfetta il prossimo 27 gennaio 2023, in occasione della Giornata mondiale in Memoria delle Vittime dell’Olocausto. Al festival letterario “Storie Italiane”, ideato e promosso dalla libreria “Il Ghigno”, sarà protagonista “La memoria rende liberi”, libro scritto a quattro mani con il giornalista Enrico Mentana ed edito da Rizzoli.

Nota per il suo impegno contro l’antisemitismo e le discriminazioni, Liliana Segre trova il coraggio di raccontare la sua storia attraverso le pagine di un libro, a cui affida il compito di tramandare alle future generazioni il valore della memoria. Era ancora una bambina quando fu deportata ad Auschwitz insieme a suo padre. Dal campo di concentramento uscirà due volte orfana: del padre e della sua infanzia.

Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero e alla detenzione ad Auschwitz. “La memoria rende liberi” è il racconto emozionante di uno dei periodi più tragici del secolo scorso, che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perché “la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore”.

Concetti che Liliana Segre ha tenuto a ribadire nell’aula del Senato il 12 ottobre scorso quando, in qualità di rappresentante più anziana, ha presieduto la votazione che ha portato all’elezione di Ignazio La Russa a Presidente del Senato. Fondatore assieme a Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e storico esponente del Movimento Sociale Italiano, Ignazio La Russa ricopre la seconda più alta carica dello Stato, in quella che si preannuncia come la legislatura più di destra della storia repubblicana italiana. E la sorte ha voluto che Liliana Segre giocasse un ruolo fondamentale in questo avvicendamento di governo.

Durante il suo discorso, improntato sul valore dell’antifascismo, ha citato l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini italiani senza distinzioni «di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali», e ha invitato all’assunzione di una comune responsabilità «contro la diffusione del linguaggio d’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico e contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni». Le sue parole sono state molto applaudite da tutti i senatori in aula, soprattutto dopo quest’ultimo passaggio, inclusi quelli di destra.

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