PESCA, SETTORE IN CRISI NEL BARESE: REGGE MOLFETTA CON UNA MEDIA ANNUA DI 800 TONNELLATE DI PESCATO

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Molfetta. Il dossier “Appesca” fotografa la situazione di crisi del comparto pugliese. Tra le marinerie ancora più produttive quella molfettese con 800 tonnellate di pescato in media all’anno

molfettapeschereccioIn un quadro regionale di profonda crisi, il settore pesca regge a Molfetta, terza marineria pugliese per quantità di pescato e numero di imbarcazioni. A darne notizia è la Regione Puglia, che in collaborazione con ASSET – Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, ha pubblicato il dossier “Appesca – Analisi dello stato dei porti pugliesi e fabbisogno di adeguamento ed efficientamento per la pesca professionale”, una raccolta di dati e informazioni dettagliate che descrivono lo stato di salute di 42 siti portuali pugliesi.

Stando ai dati raccolti nell’ambito del progetto omonimo, avviato a giugno 2020 e chiusosi a fine 2021, nato dalla volontà di valorizzare lo stato dei porti pescherecci pugliesi, distribuiti su un’estensione costiera superiore ai 900 Km, Molfetta conta ancora su 44 imbarcazioni censite nel 2020 e immette sul mercato una media annua di 800 tonnellate di pescato. Con l’11,5% di prodotto sbarcato, la marineria molfettese si posiziona terza in Puglia, dopo quelle di Manfredonia (15,5%) e Vieste (12,3%).

In totale la Puglia annovera nel comparto ittico 2.200 operatori e fattura oltre 350 mln di euro (il 18% del dato nazionale). Le attività e i rilievi eseguiti su 42 siti portuali, nel 2020 hanno permesso di censire 1.387 imbarcazioni dedite alla pesca: 12 per il compartimento marittimo di Termoli (isole Tremiti), 446 per quello di Manfredonia, 129 per Barletta, 44 per Molfetta, 158 per Bari, 101 per Brindisi, 319 per Gallipoli, 178 per Taranto. Dal 2014 al 2020 si sono ridotte di circa il 4%, con una perdita di 3457 GT (tonnellaggio lordo) di potenza motore, e 59 unità da strascico in meno.

Il dossier “Appesca” è stato presentato lo scorso 20 ottobre a Bari in Fiera del Levante, durante un convegno che ha visto il coinvolgimento di esperti del settore e docenti universitari, concordi nell’affermare che il settore, piegato oltretutto dal caro carburante, ha urgente bisogno di programmazione e misure specifiche di efficientamento.

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