6 NOVEMBRE 1943, GLI EREDI DELLA STORIA RICORDANO LE SEI VITTIME DEL BOMBARDAMENTO SU MOLFETTA

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Molfetta. Con un minuto di silenzio e attraverso un incessante lavoro di recupero e ricostruzione documentale, l’associazione Eredi della Storia oggi e sempre rende omaggio alle vittime innocenti della guerra

molfettabombardamento 6 11 43Le associazioni “Eredi della Storia – ANIMIG” di Molfetta celebrano oggi, domenica 6 novembre, il ricordo delle sei vittime del bombardamento aereo sferrato dai tedeschi nel 1943. Dalla microstoria alla macrostoria. Una delle missioni dell’associazione “Eredi della Storia”, che custodisce la memoria e la tramanda alle nuove generazioni, ricorda il tragico avvenimento che, proprio grazie al lavoro di recupero e ricostruzione documentale portato avanti dall’associazione, può essere raccontato.

«Durante il secondo conflitto mondiale – raccontano i membri dell’associazione – raccontano gli Eredi della StoriaMolfetta subì due bombardamenti, uno il 16 agosto del 1943 per mano inglese; le bombe caddero una nei pressi del torrione Passari senza provocare danni, ma solo spavento per la popolazione, l’altra cadde in un campo sportivo nei pressi di via Giacomo Salepico. Il secondo, il 6 novembre dello stesso anno, per mano tedesca. Le bombe dovevano colpire l’Istituto Cesare Battisti dove si stava svolgendo un festino dei nostri liberatori, ma per errore del pilota colpì il primo palazzo di via Capitano de Gennaro. Le vittime furono 6: Amato Angela di 6 anni, Amato Francesco di 4 anni, Amato Margherita di 25 anni, Amato Nicolò di 1 anno, Caputo Cosmo di 35 anni e De Candia Antonio di 2 anni. I corpi di 4 vittime furono trovati il giorno dopo sotto le macerie.

Bisogna dire che le attestazioni e le fonti dell’epoca in merito a questo disastro sono esigue, vi è un breve cenno nell’archivio cittadino, a richiesta dell’ufficio della Regia Dogana. Un’altra testimonianza è presente nel libro delle attestazioni comunali registrate fra il giugno del 1943 e marzo del 1945 a firma del commissario prefettizio dott. Francesco Saverio Pansini, dove si parla di due pagamenti in favore di Francesco Paparella per “trasporto funebre salme incursione aerea a seguito bombardamento”. Risulta un breve comunicato del 1° dicembre del 1943 che alleghiamo nei commenti.

Un’altra testimonianza presente nei nostri archivi, è stata rilasciata da Vincenzo Ciccolella che all’epoca giovanissimo, contribuì alla rimozione delle macerie per recuperare i corpi. Cercò di soccorrere il più piccolo che aveva conficcate negli occhi delle schegge di vetro, ma per lui non ci fu nulla da fare. Presso l’ospedale civile i dottori presenti furono Mauro Rana, Michele Tortora, Nicola Maggialetti, Gadaleta e Mario Mastrorilli. Purtroppo nonostante le numerose ricerche, per molti avvenimenti successi in quel periodo non esistono documenti ufficiali, ma possediamo i diari inediti di guerra del generale medico Adamo Mastrorilli e di tanti altri soci che hanno vissuto quelle atrocità».

Le sei vittime del bombardamento sono state ricordate con un minuto di silenzio a Bari, dai membri delle associazioni Eredi della Storia – ANMIG, impegnati nella rievocazione storica della Grande Guerra allestita sul lungomare Nazario Sauro di Bari in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che lo scorso 4 novembre ha portato nel capoluogo pugliese il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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