GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, EREDI DELLA STORIA E ANMIG RICORDANO IL SACRIFICIO DELLE DONNE DI MOLFETTA

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Molfetta. Il ricordo delle donne molfettesi vittime di violenza sarà onorato domenica mattina con un momento solenne in Piazza Mazzini

molfettaeredidellastoriagiornataviolenzadonneIn occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere, che ricorre oggi, venerdì 25 novembre, l’associazione Eredi della Storia – ANMIG ha organizzato, come ogni anno, un momento di raccoglimento solenne per celebrare il ricordo delle donne molfettesi e non solo, vittime della brutalità umana.

Domenica prossima 27 novembre, alle ore 11, i membri delle due associazioni, unitamente alla confederazione delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, rispetteranno un minuto di silenzio in Piazza Mazzini, ai piedi della bandiera, in onore di tutte le donne uccise e maltrattate.

La violenza di genere non conosce epoche storiche e anche oggi continua a rappresentare una piaga sanguinante per la nostra società. Fa sempre bene dunque ricordare i sacrifici che le donne sono state costrette a compiere per emanciparsi e contribuire a un progresso civile di integrità e parità tra i generi. Perciò, domenica prossima in Piazza Mazzini saranno esposti dei pannelli fotografico – documentali che ricordano le pagine buie della storia delle donne molfettesi.

«Ricorderemo le nostre donne vittime innocenti della guerra. Alcune di esse – raccontano gli Eredi della Storia in una nota stampa – preferirono la morte alla vergogna. I figli, restati orfani, furono lasciati presso l’istituto delle “Monacelle” in via San Pietro. Le loro madri, furono in gran parte costrette ad emigrare, per l’imbarazzo delle violenze subite, oppure condannate ad una vita di stenti, emarginate ed allontanate anche da parenti ed amici. Ricordiamo i nostri giovani delle associazioni sportive Italba e Aurora, che vendicarono le violenze dalle nostre ragazze affrontando i militari colpevoli di questi reati durante l’occupazione anglo-americana, con una scazzottata dove volarono sedie e ci furono numerosi feriti in via Dante. Dopo questo episodio i militari protagonisti di queste violenze furono allontanati dalla città.

Numerosi documenti sono stati lasciati presso la nostra associazione: testimonianze verbali di conoscenti, amici ed amiche pentite per la propria indifferenza e tormentati dai sensi di colpa. Ma la nostra raccolta di memoriali e testimonianze è limitata ad un breve periodo di tempo: il Novecento.

Sino ai giorni nostri è evidente che non solo in circostanze eccezionali, ma anche in situazioni di assenza di eventi bellici, quindi in periodi di pace, la violenza sul genere femminile continua imperterrita a mietere vittime.    

La violenza di genere non consiste solo nell’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include le vessazioni psicologiche, i ricatti economici, le minacce, le varie forme di violenza sessuale, le persecuzioni compiute da un uomo contro una donna in quanto tale. A volte la violenza sfocia nella sua forma più estrema, il femminicidio o, in molti casi, in uxoricidio. Si tratta di una violenza diffusa in tutto il mondo, legata alla strutturale disparità sociale, economica e di potere tra uomini e donne, dettata da un atteggiamento culturale prettamente patriarcale.

In Italia si continua a considerare la violenza contro le donne una questione di ordine pubblico o causa di “allarme sociale” invece che un problema culturale e di tutela della persona vittima. Non abbiamo ancora un sistema di interventi organici contro la violenza di genere. Tali interventi tra soggetti istituzionali e centri antiviolenza sono necessari, bisogna realizzare un buon lavoro di rete e di sostegno alle vittime, interventi di sensibilizzazione nelle scuole e Università. Se il problema è culturale, e senza alcun dubbio è tale, necessita partire dai luoghi di cultura».

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