MOLFETTA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL DOCUMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE

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Molfetta. Durante la seduta di ieri, la massima assise cittadina  ha approvato all’unanimità la proposta di dare seguito al progetto della Consulta Femminile “Donne in rete”

molfettaconcigliocomunaleconsultafemminileRiunitosi per dare seguito alla seduta straordinaria del 14 novembre scorso, il Consiglio comunale di Molfetta ha approvato all’unanimità il documento presentato dalla Consulta Femminile.  Terzo punto all’ordine del giorno, l’argomento è stato trattato in concomitanza con la celebrazione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che ricorreva lo scorso venerdì 25 novembre.

A presentare il testo del documento, la presidente della Consulta Femminile di Molfetta, Marta Vilardi, che ha sottolineato l’importanza di parlare del fenomeno quanto più possibile, affrontando con consapevolezza tutti gli aspetti e i risvolti, a partire da quello psicologico, che porta lentamente la vittima a percepire se stessa come individuo inferiore.

«Bisogna riconoscere e parlare dei fili invisibili della violenza – spiega la presidente Vilardiprima che generino tragedia e orrore. La violenza di genere non è un’emergenza transitoria, contingente e imprevedibile, ma una criticità strutturale della nostra società. È caratterizzata da umiliazioni fisiche e psicologiche che incombono sulle donne di ogni ceto e Paese. Denigrazioni, insulti, manipolazioni emotive, forme di controllo e di privazione della libertà, minacce. Sono tutti comportamenti che possono ferire nel profondo con ripercussioni non solo sulla salute mentale, ma anche fisica delle donne. I fili invisibili della violenza sono sottesi nei contesti socio culturali, che portano a erronee consapevolizzazioni legate al modo di agire. Si tratta di un tipo di violenza sconosciuta ai non addetti ai lavori collegata alle donne con disabilità,alla violenza domestica, allo stalking, ai luoghi di lavoro, alla violenza economica, alla manipolazione, all’abuso verbale e al linguaggio. Le vittime, oltre a perdere fiducia in se stesse, provano paura, vergogna, senso di impotenza e di colpa.

Una violenza latente, apparentemente banale, innocua, ma così forte e tagliente fa percepire alla donna un fallimento interiore. A questi segnali di violenza dovrebbe essere dato il giusto peso, principalmente per far comprendere alle donne che questi atteggiamenti non sono normali e che la loro condizione non è inevitabile.

La consulta femminile, a tal proposito, ha creato il progetto “Donne in reteche mira a riconoscere, limitare e prevenire questa violenza invisibile, che priva le donne della propria essenza. In maniera concreta creiamo una rete di donne che si incontrino periodicamente per realizzare legami significativi, per confrontarsi davvero. Già domani,  1° dicembre, si terrà il primo dei cinque incontri che questa idea progettuale prevede. La Consulta chiede che tale possibilità sia offerta regolarmente alla città tutta, per dare a tutte le donne che lo chiedono la possibilità di prevenire la violenza, unendosi in una rete di condivisione di vissuti ed esperienze relazionali».

All’intervento di Marta Vilardi ha fatto seguito quello della vicepresidente della Consulta Femminile, Marta Pisani, che ha parlato di violenza in senso più ampio, abbracciando aspetti più insidiosi. «Le difficoltà che le donne incontrano sul posto di lavoro ingenerano frustrazione e senso di inadeguatezza, che inevitabilmente viene avvertita ovunque, anche tra le mura domestiche. Parliamo di accesso al mercato del lavoro e di possibilità di fare carriera, disparità salariale intralcio alla maternità, molestie che spesso si verificano nei luoghi di lavoro. Oltre ai CAV – Centri Antiviolenza, occorre dare impulso ai CAMCentri di ascolto maschile, di cui in Puglia ce ne sono solo tre. In questi centri ci si prende cura degli uomini violenti, affinché vengano aiutati a riconoscere la propria condizione di aggressività e smania di controllo. Bisogna non solo assistere le vittime di violenza, ma è necessario anche aiutare gli uomini per liberare le donne.

«Ringrazio il contributo degli intervenuti – ha commentato il sindaco Tommaso Minervini prima di passare alla votazione – e aggiungo solo che il fenomeno della violenza sulle donne è parte di un quadro generale, di un contesto sociale, quello contemporaneo, che vede crescere il disagio e le problematiche psichiche individuali. Non resta allora che aumentare il numero degli organi di supporto e le iniziative volte al contrasto del fenomeno. È il momento del coraggio e della civiltà, abbiamo necessità di mettere insieme i valori che davvero ci rappresentano, per costruire tutti insieme una società rinnovata e più giusta».

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