EMERGENZA SICUREZZA IN CENTRO, I COMMERCIANTI: «SIAMO AL BUIO E PREDA DI BALORDI, SI INTERVENGA»

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Molfetta. L’ennesimo episodio ai danni di un’attività commerciale si è verificato nella notte tra domenica e lunedì scorso, quando un uomo ha cercato di sfondare la vetrina di un negozio

molfettacorsoumbertoChiedono maggiore sicurezza i commercianti del centro di Molfetta, vittime nelle ultime settimane di rapine e atti vandalici. Tra gli altri motivi, la causa dei recenti episodi, secondo alcuni, è attribuibile a una inadeguata illuminazione di Corso Umberto e vie limitrofe.

Nella notte tra domenica e lunedì scorso, intorno alle ore 3, un uomo con il capo coperto da un cappuccio è arrivato in bici davanti a uno dei negozi di Corso Umberto, ha provato ad aprire la porta dell’esercizio commerciale utilizzando alcune chiavi ma non ci è riuscito, perciò è andato via. Dopo pochi minuti è tornato armato di martello o di mazzola, ha assetato un colpo alla vetrina che non si è frantumata per pochissimo e, scattato l’allarme, è corso via.

La scena è stata ripresa dalle videocamere dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona, al vaglio dei Carabinieri di Molfetta, a cui è stata sporta l’ennesima denuncia.

«Siamo preda di ladri, saccheggiatori, rapinatori e, adesso, evidentemente anche di improvvisati e balordi – dichiarano i commercianti ascoltati – che agiscono di giorno e, da quando il Corso e le strade del centro sono nettamente meno illuminate, anche di notte. Ora ci sono le lucine di Natale, ma non bastano perché alcuni di noi, pur di risparmiare qualcosa sulla corrente elettrica, non lasciano accesi i faretti all’esterno, o illuminate le vetrine. A sera, quando chiudiamo, il centro è letteralmente deserto.

Ci auguriamo che gli eventi natalizi organizzati dal DUC e dal Comune di Molfetta servano ad attrarre gente, anche se sappiamo bene che la mancanza di parcheggi a ridosso del centro funziona purtroppo da deterrente per tanti cittadini e visitatori, ma questo è un altro discorso. Tornando al problema sicurezza, ci sentiamo smarriti, abbiamo paura e pertanto speriamo vivamente che istituzioni e forze dell’ordine rispondano al nostro grido d’allarme».

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