TROVATO A LAMA MARTINA ESEMPLARE DI “FUNGO LANTERNA”, TERRAE: «CRESCE LA BIODIVERSITÀ NEL PARCO NATURALE»

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Molfetta. Secondo gli esperti di Terrae, il ritrovamento dell’esemplare di “Clathrus ruber” è il chiaro segnale di un aumento della biodiversità

molfettafungolanternalamamartina 2Lama Martina si conferma culla di biodiversità. Un esemplare di “Clathrus ruber“, fungo dalle curiose fattezze e poco comune denominato in gergo “fungo lanterna” o “cuore di strega”, è stato ritrovato nella mattinata di domenica 11 dicembre dagli esperti del CEA Ophris – Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae.

«Il nostro Parco si veste di rosso. Questa mattina gli esperti del CEA Ophris, durante le attività di studio e monitoraggio – si legge nel post pubblicato domenica scorsa sulla pagina dell’associazione – hanno ritrovato questo raro “fungo lanterna” o “cuore di strega” Clathrus ruber (tossico, non commestibile), sintomo che la biodiversità della Lama sta aumentando e va assolutamente protetta».

Come specificato dagli esperti di Terrae, il cosiddetto “fungo lanterna” è tossico, quindi non commestibile e, tralasciando la sua particolarissima forma, risulta poco invitante. Il suo pungente odore diventa insopportabile con la piena maturazione, tanto da poter essere percepito anche a distanza.

La presenza di questo strano e poco comune fungo conferma che l’azione di valorizzazione e tutela della biodiversità del Parco di Lama Martina sta funzionando. Grazie, inoltre, a un fondo di 3milioni e 700mila euro proveniente dal PNRR, entro il 2026 il Parco sarà ampliato e integrato al tessuto urbano attraverso oltre 4 chilometri di percorsi ciclo-pedonali sterrati, oltre a essere oggetto di altri numerosi interventi volti alla salvaguardia del principale polmone verde della città. 

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