ECOMUSEO DEL NORD BARESE, LEGAMBIENTE PUGLIA: «OCCASIONE DA NON PERDERE»

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Molfetta. C’è anche la città di Molfetta nella cordata di comuni coinvolti nel progetto dell’Ecomuseo, avviato dal comune di Bisceglie

molfettaecomuseonordbareseL’istituzione di un Ecomuseo nel Nord barese, a cui il Comune di Molfetta ha aderito a ottobre scorso, secondo Legambiente Puglia rappresenta un’occasione da non perdere per la valorizzazione delle comunità e per creare una rete autentica tra comuni.

La proposta, formalizzata dal Comune di Bisceglie e inviata inizialmente ai Comuni di Andria, Barletta, Corato, Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Trani, ha l’obiettivo di attivare un percorso finalizzato all’istituzione di un Ecomuseo ai sensi della Legge Regionale 6 Luglio 2011 n.15. La costituzione dell’Ecomuseo del nord barese e il coinvolgimento di Comuni, associazioni e portatori d’interesse locali consentirebbe l’individuazione e la tutela di uno spazio sovracomunale, caratterizzato da elementi interconnessi dal punto di vista ambientale, storico, paesaggistico, naturalistico e culturale.

«È importante favorire e incrementare questi percorsi volti ad una visione del territorio, in cui l’obiettivo è certamente la salvaguardia ambientale ma anche la tutela di un’eredità che costituisce la storia di una comunità. – ha detto la direttrice di Legambiente Puglia, Daniela SalzedoAttraverso l’istituzione di un luogo così importante, inoltre, si darebbe l’impulso ad una vera e propria rete attiva tra Comuni, associazioni e portatori di interesse, tutti insieme coinvolti nella ricerca di un unico obiettivo. Questo, infine, diverrebbe il mezzo per accrescere il senso di appartenenza delle comunità al proprio territorio che rimanda tutto al concetto di cittadinanza attiva, alla fine il grande motore che muove i territori e li riqualifica, dando ad essi nuova vita».

La stratificazione tra roccia, terra e acqua rappresenta ancora oggi l’unico segno vivente dei millenni serviti a generare il mondo in cui viviamo. La sua connessione con tutti i siti naturalistici e storici, la sopravvivenza della memoria contadina e industriale che ancora persiste in forme rurali autoctone, la presenza di una rete ecologica spontanea che continua a essere tutelata dalla particolare morfologia del territorio, il reticolo delle acque che sfocia nelle falde attraversando parchi e collegando luoghi lontanissimi tra loro, come riconosciuto anche dal PPTR, lo rende per predisposizione naturale la traccia collettiva su cui edificare le Mappe di Comunità. Il Carsismo diverrebbe il filo conduttore in grado di mantenere legate le nostre comunità alla loro storia, quel luogo della memoria che non va perso, ma tutelato.

Una narrazione degli elementi legati al Carsismo delineerebbe la prospettiva di collegare il Parco dell’Alta Murgia ai Casali, alle Torri, alle Doline, alle Cale nella prospettiva di valorizzare il carattere marino – costiero delle aree rurali e delle zone umide, contribuendo al contrasto al rischio idrogeologico di queste aree e imponendo una visione mirata alla sostenibilità ambientale e al turismo lento.

Nella convinzione che l’obiettivo della Rete degli Ecomusei sia immaginare e attuare nuove forme di partecipazione per le comunità locali, si auspica che tutti i Comuni coinvolti vedano nel Carsismo e nelle Vie dell’Acqua quell’elemento identitario che, attraverso l’istituzione di un Ecomuseo, possa rivitalizzare i nostri territori e favorire una prospettiva turistica improntata all’ecologia, all’integrazione, all’esperienzialità.

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