TELEFONIA E DATI, IL CENTRODESTRA CONTRO LA CESSIONE DEGLI IMPIANTI: «PIÙ ANTENNE, MENO SOLDI»

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Molfetta. I quattro consiglieri di centrodestra firmano una nota in cui spiegano perché si oppongono alla decisione dell’amministrazione comunale

molfettaconsigliericentrodestraÈ in scadenza al prossimo 28 dicembre, l’asta pubblica indetta dal Comune di Molfetta per la cessione del diritto di superficie di sette aree comunali e di utilizzo delle strumentazioni di telefonia mobile che insistono su di esse. Secondo Pietro Mastropasqua, Adamo Logrieco, Mauro Binetti e Ippolita Germinario, l’amministrazione comunale starebbe “svendendo” le aree in questione, arrecando un danno, non solo economico, all’ente e di conseguenza a tutti i cittadini molfettesi.

«Un Comune prudente – scrivono i quattro consiglieri di centrodestra – che tiene alla salute dei cittadini avrebbe fatto prima il regolamento per le installazioni delle antenne, che è fermo al 2002, con una normativa che è stata modificata negli anni, previo studio sull’inquinamento elettromagnetico in città. Ed invece, pur di far cassa, Minervini per 30 anni pianta antenne, avvantaggiando solo ed esclusivamente le società di telefonia.

Ma non è tutto. La vendita appare priva di convenienza economica per il Comune.

Il Comune, attualmente, incassa circa € 10.000,00 all’anno per ognuna delle antenne (circa € 850,00 al mese). L’Amministrazione, travisando una disposizione contenuta nella Legge 108/2021 ha erroneamente ipotizzato che il Legislatore abbiaimposto un canone fisso di € 800,00 annui.

Tale canone fisso non ci sembra applicabile ai nostri contratti, così come la stessa Anci ha avuto modo di rilevare con una sua nota.

L’infelice vendita prevede un prezzo a base d’asta di € 950.000,00 e il privato che se la aggiudicherà dovrà pagare al nostro Comune l’equivalente di circa € 330,00 al mese per ogni area.

Insomma, un danno per le casse cittadine! Il Comune, pur potendo continuare a percepire i canoni di locazione di € 10.000,00 all’anno per ogni antenna (sette), svendeper 330,00 mensili (da bando, 950.000,00 una tantum) le proprie areeai privati che nel corso dei prossimi 30 anni, conseguiranno maggiori profitti grazie alla generosità del Sindaco.

Conti alla mano, stiamo rinunciando potenzialmente a 2,5 milioni di euro (almeno) in 30 anni, per averne 950mila subito. Un gran bell’investimento. “Picc, maleditt e sub’t”, si direbbe dalle nostre parti.

E i probabili disservizi? Chi vincerà la gara diventerà monopolista nella gestione delle telecomunicazioni mobili a Molfetta, con evidenti profili di distorsione del mercato. La logica (e la legge) avrebbe dovuto consigliare all’Amministrazione, per lo meno, di suddividere la gara in tanti lotti quante sono le aree.

Infine, sulla legittimità del procedimento amministrativo e sulla gara manteniamo molte riserve. In una nota già trasmessa al Sindaco le abbiamo evidenziate, chiedendo di annullare l’intera procedura in autotutela, per evitare di arrecare l’ennesimo danno a Molfetta e ai molfettesi.

Questa decisione, per noi, rappresenta l’ennesimo grave danno che questa Amministrazione vorrebbe arrecare alla Città e ai cittadini.Il Sindaco Minervini parla spesso dell’importanza del verde urbano, parole che ancora una volta si rivelano demagogiche. Alla piantumazione del verde ci ritroviamo una piantagione di antenne. Minervini fermi la “svendita” con un sussulto d’onestà.

Noi siamo pronti a portare la questione nelle sedi competenti, se necessario».

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