TELEFONIA MOBILE, I CONSIGLIERI DI CENTRODESTRA: «BANDO ANTENNE PREGIUDICA IL FUTURO DI MOLFETTA»

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Molfetta. I quattro consiglieri di centrodestra insistono sulle criticità del bando e chiedono al sindaco e all’amministrazione di procedere all’annullamento

molfettaconsigliericentrodestraSono scaduti ieri, mercoledì 28 gennaio, i termini per partecipare al bando per la cessione di sette aree comunali su cui insistono altrettanti impianti di telefonia mobile e i quattro consiglieri di centrodestra tornano sull’argomento, chiedendo nuovamente al sindaco e all’amministrazione comunale di annullare il procedimento.

Attraverso la nota stampa sottoscritta da Pietro Mastropasqua, Adamo Logrieco, Ippolita Germinario e Mauro Binetti, i consiglieri di centrodestra ribadiscono nuovamente la loro posizione in merito al “bando antenne”, aggiungendo che: «Il sindaco Minervini, pur di fare cassa, scopiazza malamente il Sindaco di Bisceglie Angarano. Abbiamo trasmesso una seconda nota a Tommaso Minervini (la prima è rimasta senza risposta) per evidenziare ulteriori, gravi, criticità sul bando, così rafforzando la richiesta di annullamento in autotutela della gara in corso.

Siamo pronti a denunciare pubblicamente la questione per spiegare con dovizia di particolari il provvedimento che il Sindaco Minervini, votato dalla sua Giunta (ad eccezione di un assessore), porta avanti con la solita – dannosa – caparbietà. Noi ci siamo fatti un’idea poco tranquillizzante, che, se si concretizzerà, sveleremo al momento giusto e nelle sedi opportune. Ma, al di là di questi profili, lanciamo nuovamente un appello al Sindaco, agli Assessori e ai consiglieri comunali di maggioranza, affinché fermino subito questa scellerata svendita natalizia delle aree comunali dove insistono le antenne telefoniche. Le zona limitrofe a Rione Catecombe, Via Respa, Stadio comunale, via Balice, Via Salvo d’Acqusito, cimitero, zona industriale lotto “c”, sono in pericolo e i cittadini che vivono lì devono sapere che l’Amministrazione ha deciso di svendere le aree a qualche privato che potrà mantenere e installare nuove antenne fino al 2052. Il Sindaco pregiudica il futuro di Molfetta e rinuncia a ogni forma di controllo comunale su questi siti. Ci chiediamo se tutti gli amministratori di maggioranza sono realmente consci di ciò che sta avvenendo! Se, ad esempio, hanno informato i propri elettori dei danni che queste antenne possono, nel lungo periodo, provocare alla loro salute.

Come Comunità, ci stiamo obbligando per trent’anni con le multinazionali delle telecomunicazioni. Non siamo contrari alla tecnologia, tanto meno intendiamo fare demagogia sulle antenne e sull’utilizzo oramai imprescindibile dei cellulari. Riteniamo, però, che questa svendita sia dannosa per Molfetta e, soprattutto, per i molfettesi. Un Sindaco prudente, che tiene alla salute dei cittadini ma non vuole restare indietro nel settore telecomunicazioni, previo studio sull’inquinamento elettromagnetico in Città, avrebbe dovuto approvare il nuovo regolamento per le installazioni delle antenne, che è fermo al 2002, nonostante una normativa che è stata modificata nel corso degli anni.

Infine, abbiamo già evidenziato che questo procedimento appare privo di convenienza economica per il Comune, in quanto, conti alla mano, stiamo rinunciando potenzialmente a oltre 2,5 milioni di euro in 30 anni, per averne 950mila subito, in cambio di una gestione monopolistica delle telecomunicazioni mobili a Molfetta, con evidenti profili di distorsione del mercato. Il nostro primo appello all’onestà intellettuale del primo cittadino è rimasto inascoltato. Avevamo pochi dubbi in merito. Confidiamo che queste nuove osservazioni possano smuovere le forze politiche di maggioranza contro questo ennesimo esempio di cattiva amministrazione».

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