LIBRERIA IL GHIGNO, FIRMA COPIE DOMANI CON DIEGO CAJELLI E ANDREA SCOPETTA
Molfetta. L’appuntamento è per domani domenica 30 giugno presso la sede della libreria a partire dalle ore 11.30
Molfetta. I quattro consiglieri di centrodestra si augurano che le opere annunciate siano portate a compimento nei tempi previsti e senza spreco di denaro pubblico
L’amministrazione comunale esulta per l’avvio di quattro importanti opere pubbliche, mentre i consiglieri di centrodestra esprimono ancora una volta la loro preoccupazione. Pietro Mastropasqua, Adamo Logrieco, Ippolita Germinario e Mauro Binetti in una nota stampa spiegano i motivi della loro apprensione, augurandosi che le opere annunciate, e non solo quelle, siano portate a compimento nei tempi previsti e senza spreco di denaro pubblico.
«Al di là dell’ennesimo annuncio del Sindaco – spiegano i quattro consiglieri di centrodestra – a preoccuparci è il suo infausto richiamo alla continuità con l’azione passata! Il vero augurio, per il bene di Molfetta, invece, è che il Sindaco Minervini, per queste opere pubbliche, si muova in completa discontinuità con il passato. Si spera, infatti, che questi lavori siano portati a termine nei tempi previsti, senza spreco di denaro e senza ombre di alcun tipo.
Molfetta ha tuttora un blocco di opere pubbliche ferme o i cui lavori procedono col contagocce.
In primis, la nuova area mercatale, che tiene in ostaggio un intero quartiere e costringe, ancora una volta, i molfettesi a provare invidia per i Comuni limitrofi, dato che a Bisceglie un’opera omologa è stata realizzata e messa in funzione nei tempi stabiliti. Per non parlare di Piazza Cappuccini, luogo ormai dimenticato per il tempo trascorso dietro le recinzioni di cantiere.
Ora ne aggiungiamo altre, nuove, targate PNRR, bene. Ma abbiamo la forza lavoro (ingegneri, tecnici, geometri, amministrativi ecc) per gestire tutto questo? Speriamo che sia cambiato qualcosa, ma gli ultimi procedimenti comunali non ci fanno pensar bene. Due esempi su tutti. Il “bando tributi”, censurato per ben due volte dall’Autorità anticorruzione (Anac), non è stato ancora annullato. Iniziamo a interrogarci sul perché tale procedimento illegittimo venga ancora tenuto in vita. Confidiamo nella cronica disattenzione.
Il “bando antenne”, poi, è qualcosa di incommentabile, ma a breve lo racconteremo alla Città per far capire come agisce questo Sindaco, dimostrando che siamo persino in grado di fare previsioni sugli sviluppi futuri. Una volta si diceva che: “A pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca!”.
Con queste premesse è lecita la nostra preoccupazione per i quattro procedimenti avviati con i fondi PNRR. Non vorremmo che la Città si trovi tra qualche anno con ulteriori opere pubbliche bloccate e noi con il rimpianto di non aver fatto abbastanza per salvaguardare la Città.
Con spirito collaborativo, segnaliamo all’Amministrazione che, a nostro avviso, l’iter con cui sono stati portati avanti i quattro procedimenti PNRR ci sembra parzialmente conforme rispetto al dettato normativo e non vorremmo che tutti i proclami del Sindaco si risolvano in un nulla di fatto per ragioni burocratiche.
Ad esempio, per quale motivo i RUP dei quattro procedimenti non hanno approvato con Determina i progetti, per poi essere approvati in Giunta? La norma parla chiaro come chiaro è l’orientamento del Servizio contratti pubblici – Supporto Giuridico del Ministero. Ed ancora, perché in alcuni casi vi sono state approvazioni “postume” dei progetti (ossia, a deliberazioni giuntali già fatte) ad opera del dirigente competente e non del RUP? È corretto? E proseguendo, sono legittime queste integrazioni/innovazioni “postume” dei capitolati d’appalto, fatte dal dirigente sullo stesso capitolato già approvato preventivamente in Giunta? Dopo queste innovazioni, occorre validare nuovamente il progetto riapprovandolo in Giunta? E infine, è corretta la mancata predisposizione e approvazione dei disciplinari e delle lettere d’invito? Queste sono solo alcune delle nostre perplessità.
Non vorremmo che l’Amministrazione Minervini, nel rincorrere a tutti i costi le premialità previste dal PNRR per le opere messe a bando entro il 31 dicembre, abbia messo in campo procedimenti raffazzonati e dannosi per Molfetta».
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