STRAGE DI TARTARUGHE: RINVENUTA LA QUINTA CARETTA CARETTA UCCISA VOLONTARIAMENTE

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Molfetta. In tre mesi sono state uccise cinque tartarughe, tutte legate a dei pesi e lasciate morire annegate

Continua la mattanza di tartarughe marine al largo di Barletta. Nella mattinata di venerdì 20 gennaio, un quinto esemplare di Caretta caretta è stato trovato senza vita, dopo essere stato legato a un disco del freno di un’auto e lasciato annegare.

La caccia ai responsabili della strage, che in appena tre mesi conta cinque tartarughe uccise con le stesse modalità, si è aperta da giorni e le forze dell’ordine coinvolte, Capitaneria di Porto di Barletta e Guardia di Finanza, stanno valutando diverse piste e diversi elementi in loro possesso.

A diffondere la notizia del nuovo ritrovamento e gli aggiornamenti in merito alle indagini in corso, il Centro di recupero tartarughe WWF di Molfetta, che via social comunica: «Ieri abbiamo rinvenuto la quinta tartaruga ammazzata nel porto di Barletta. In tre mesi, siamo già alla quinta creatura mostruosamente uccisa e morta annegata, questa volta con le pinne legate ad un disco del freno di un veicolo.

I nostri sospetti sono indirizzati verso chi pesca utilizzando reti da posta all’imbocco del porto di Barletta e che ha deciso di punire le tartarughe che restano intrappolate nelle reti condannandole a morire annegate tra atroci sofferenze.

Il corpo della Caretta caretta oggi sarà trasportato a Foggia per essere sottoposto ad autopsia presso l’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.

Dall’esame autoptico potrebbero risultare dettagli sulla morte che speriamo ci aiutino a ricostruire la dinamica dell’assassinio.

Inoltre con il sostegno delle forze dell’ordine partirà un presidio presso il Porto di Barletta al fine di bloccare chiunque abbia messo in atto questa mattanza di tartarughe marine.

Collaboriamo da sempre con i pescatori che svolgono la loro attività nel golfo di Manfredonia e li stimiamo per la loro sensibilità verso gli animali marini.

Affronteremo insieme questa preoccupante situazione e scoveremo i soggetti malati che uccidono le tartarughe».

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