EFFETTO SAN DOMINO: A MOLFETTA IN SCENA LA STORIA DI EDDA E DI CHI PATÌ IL CONFINO

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Molfetta. Effetto San Domino andato in scena sabato 28 gennaio oltre a far parte della rassegna Il Fuoco Centrale del Carro dei Comici è rientrato nella programmazione degli eventi promossi dalla sezione ANPI di Molfetta

molfettaeffettosandominoC290123Si è svolto sabato 28 gennaio, presso il Nuovo teatro del Carro lo spettacolo “Effetto San Domino” prodotto da Magnitudo, con il Carro dei Comici e la collaborazione della sezione ANPI “Giovanni e Tiberio Pansini” di Molfetta.

Con la scrittura di Enrica del Rosso e la regia di Francesco Tammacco, sul palco, nei panni di Edda, protagonista della pièce, Isabella Ragno che ha conquistato l’attenzione e l’emozione del pubblico, insieme alla speciale partecipazione di Felice Altomare.

Uno spettacolo di teatro civile che racconta una pagina di storia tutta italiana, rimasta un tabù, la persecuzione e il confino degli omosessuali durante la dittatura fascista. Una storia doppiamente “particolare” come ha sottolineato l’autrice, Enrica del Rosso,che mette in luce un lato oscuro delle divine Isole Tremiti, una delle mete turistiche più note di Puglia. Un aspetto truce che contrasta con la bellezza di quei luoghi che furono teatro di privazione della dignità, di sofferenza, di discriminazione.

« Effetto San Domino, inoltre – puntualizza Enrica del Rosso – oltre ad essere un racconto romanzato di ciò che è successo in quei luoghi durante il fascismo, è anche una ricerca, uno studio, sulla scoperta della propria identità e sul ruolo della comunità e della collettività nella costruzione dell’individuo».

Il racconto è affidato a Edda, isolana che ormai da anni vive a Manfredonia e che si reca sull’isola di San Domino per occuparsi della vendita della casa di famiglia. Trattenuta sull’Isola a causa del maltempo, Edda inizia a raccontare la storia di quegli uomini che durante il fascismo furono lì confinati perché diversi, invertiti, “fatti al contrario” come ironizza la protagonista.

Edda narra la storia di un uomo come pretesto per raccontare la storia di tanti altri uomini e di tante donne vittime, come lei della discriminazione perché “affetti dalla diversità”.

Un tema quello dell’identità sessuale che ancora oggi è oggetto di discriminazione. In Italia e nel mondo i diritti fondamentali come quello di amare qualcuno dello stesso sesso, vengono messi ancora in discussione. Ad oggi sono almeno 7 i Paesi dove l’omosessualità è considerata reato e viene punita con la pena capitale. « Il fascismo “mussoliniano”, come regime – dice Nicolò Aurora, vicepresidente dell’Anpi intervenuto alla presentazione dello spettacolo – non esiste più, certo, ma il fascismo ha cambiato volto, sembianze. Per nostra fortuna, non vediamo più vagoni partire, confinamenti per motivi politici, sessuali e ideologici, ma vediamo una ghettizzazione continua e sempre più crescente di ciò che è ritenuto diverso da noi».

Quindi essere antifascisti oggi significa battersi contro tutte le forme di razzismo, quelle vecchie e quelle nuove, opporsi a qualsiasi tipo di discriminazione, riconoscere l’unicità dell’altro e sopratutto, essere antifascisti oggi significa seguire l’esempio di Edda: parlare, raccontare e ricordare per tenere viva la Memoria Storica e perché “Dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto“.

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