MOLFETTA NEL CUORE DELLA MUSICA CON BATTITI LIVE, LE PAROLE DEL SINDACO MINERVINI E DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA ROSSIELLO
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Molfetta. La sera dell’8 e 9 febbraio fuochi verranno accesi per la città a ricordo dell’arrivo delle reliquie di San Corrado di Baviera
Quello dell’accensione del falò di San Corrado è un rituale dalle origini antiche. In particolare, l’accensione del fuoco, come tante altre tradizioni pagane, sono state riprese o assorbite da quella cristiana. Il fuoco infatti, in tutte le ere e le culture ha sempre rappresentato la purificazione, un modo per allontanare l’inverno e il freddo e per scacciare il buio e dare spazio alla luce che combatte ed esorcizza il male.
Nel caso del nostro Santo Patrono le origini dell’accensione del falò si attribuisce all’arrivo, in città, delle sue reliquie il 9 febbraio di una data storicamente non accertata del XIV secolo.
La tradizione popolare racconta che quando i molfettesi arrivarono con le spoglie del Santo, trovando le porte della città chiuse per la tarda ora, accesero un falò per riscaldarsi e tostare semi, fave e ceci per rifocillarsi, in attesa dell’alba. Anche la consumazione di semi e legumi, infatti, è poi diventata parte delle tradizioni legate ai festeggiamenti di San Corrado, i cosiddetti “cicere e semmiende”.
E la tradizione continua, così mercoledì 8 febbraio a partire dalle ore 19.30, 9 falò dell’allegrezza saranno accesi in giro per la città. I falò sono organizzati con il coordinamento del Comitato Feste Patronali, dalle Confraternite e associazioni locali.
I fuochi verranno accesi dalla Confraternita Maria SS del Carmelo, in piazza Municipio, dalla Confraternita della Purificazione di Maria SS, nella piazza antistante il Duomo di San Corrado, e presso le seguenti parrocchie:
Il gran falò del 9 febbraio a cura del Comitato Feste Patronali, sarà acceso alle ore 20 in Corso Dante
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