SPACCIO, UN AFFARE DI FAMIGLIA: ARRESTATI A MOLFETTA MARITO, MOGLIE E DUE FIGLI

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Molfetta. Quattro gli arresti eseguiti ieri dai Carabinieri, che hanno condotto nel carcere di Trani qun nucleo familiare quasi al completo, già noto alle forze dell’ordine

molfettacarabinierigazzellaSpacciavano hashish e marijuana direttamente sull’uscio di casa propria i quattro arrestati di ieri, quasi un intero nucleo familiare, a cui è contestato il reato di spaccio e, per il capofamiglia, anche di concorso in tentato omicidio.

E così, per Antonio Minervini, a distanza di circa un anno dal precedente arresto, seguito al rinvenimento di un panetto di hashish custodito nella portineria del mercato ortofrutticolo di Molfetta, luogo in cui il sessantenne prestava servizio, si aprono le porte del carcere di Trani. A suo carico, oltre all’accusa di spaccio, anche quella di tentato omicidio in concorso, per essersi reso complice a febbraio del 2020 del figlio Ruggero, portandogli la pistola, peraltro detenuta illegalmente, che gli sarebbe servita per un duello a fuoco, un regolamento di conti a due di una diatriba risalente a due anni prima.

Con Antonio Minervini entrano nella casa circondariale di Trani anche sua moglie, Vincenza Rizzi, di 58 anni, e i loro due figli, Domenico e Giuseppe, due gemelli di 24 anni, tutti individui già ben noti alle forze dell’ordine.

Ai quattro indagati, assistiti dagli avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario e arrestati ieri notte su ordine del Gip del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, gli inquirenti contestano complessivamente la cessione, da aprile a giugno 2021, di 608 dosi di hashish e marijuana, che avveniva in Vico II Crocifisso proprio sull’uscio di casa Minervini.

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